Ori Martin, risorsa o problema? Il Codisa prova a rispondere

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L’Associazione Co.Di.S.A. da circa un anno ha costituito la sezione di San Bartolomeo per cercare di fronteggiare i problemi ambientali, causati anche dalla vicinanza con il sito produttivo Ori Martin. Inquinanti, rumori insopportabili, odori nauseanti, campi elettromagnetici generati dall’elettrodotto, viabilità caotica, dovuti alla presenza dell’acciaieria, sono alcune delle urgenze che abbiamo cercato di affrontare con i tavoli di concertazione, organizzati dal Comune di Brescia su nostra sollecitazione, dove il Comitato ha provato a confrontarsi con un’azienda da sempre "chiusa" nei confronti del Quartiere.

· Emblematico è il problema del rumore. La Ori Martin non vuol sentire le nostre ragioni, non si chiede il perché delle lamentele, non avverte le molestie e il disagio arrecato ai residenti. Resiste alle richieste di ARPA e Provincia, tiene duro sulla sua interpretazione della norma molto discutibile, che recentemente, il Consiglio di Stato e il Ministero dell’Ambiente hanno “demolito”, dando così ragione all’ARPA e alla Provincia (e anche a noi che da tempo chiediamo chiarezza). In questi giorni sui giornali locali, si sono sentiti i primi commenti di un portavoce dell’azienda che alle prime avvisaglie di messa in mora, alimenta il ricatto occupazionale. La questione, ci pare sia il rispetto per la legge e il rispetto per il Quartiere che li ospita! Legge che viene visto come un gravame, un macigno da sopportare e non invece come equilibrio delle ragioni dell’acciaieria con le ragioni dei cittadini che chiedono attenzione alle regole di convivenza. Arpa con atto n. 166542 del 12/12/2011 concludeva il proprio giudizio sui rilievi di rumore effettuati dalla ORI:”la documentazione non comprende elementi che possano far ritenere che siano rispettati i valori limite di emissione assoluta e di immissione differenziale, mentre attestano il superamento dei limite assoluto di immissione in un punto” e suggeriva “alla Provincia di provvedere affinchè la ditta adempia integralmente al quadro prescrittivo previsto dal decreto AIA e dei successivi provvedimenti e al Comune di valutare se sussistano gli elementi per l’adozione di provvedimenti ordinatori di contenimento della rumorosità ambientale”. Quindi, considerato anche il pronunciamento del Ministero dell’Ambiente, ci chiediamo:

-La Provincia e il Comune intendono assumere una decisa posizione per la riduzione del

rumore da parte della Ori Martin?

-Lo stabilimento vuol finalmente “venire a più miti consigli” e riconoscere come portatore di

interesse la comunità di san Bartolomeo?

· E cosa dire del P.G.T.? La Ori ha chiesto di trasformare buona parte dell’area verde a nord dello stabilimento (fronte scuole), in parcheggio, con il risultato di imbottigliare definitivamente il Borgo delle Gabbiane, e non soddisfatta ha anche richiesto di ingrandirsi e di aumentare l’edificabilità dell’area industriale del 10%. Ma che gioco intende giocare? L’azienda ha maturato la consapevolezza che altre aziende simili (es. Alfa acciai) da tempo si misurano con la comunità e cercano di attuare lo sviluppo compatibile con il tessuto urbano dei Quartieri?

· E le emergenze ambientali? Se la Ori Martin guarda solo al proprio orticello dobbiamo darle una brutta notizia. Le verdure dei nostri orti sono risultate oltre il limite delle raccomandazione UE per quanto riguarda il pcb (2 campioni su 6), e anche le nostre galline non stanno meglio, visto che nei mesi scorsi le uova delle Mole presentavano un supero dei limiti per le diossine/pcb.

– Il Comune intende, come promesso, attivare un osservatorio a San Bartolomeo? Richieste Noi pensiamo che uno stabilimento che produce ricchezza e dà lavoro a maestranze della zona, ma è caratterizzato da un assetto problematico, debba instaurare con il Quartiere un rapporto di buon vicinato, confrontandosi con i cittadini. Dotata di un attento codice etico interno, la Ori Martin mostra insofferenza per i portatori di interesse della comunità di San Bartolomeo, senza porre la pur minima attenzione agli inquinanti non ancora indagati, al rumore che non lascia dormire, alle puzze che non permettono di aprire le finestre, oppure all’invasione delle ultime aree verdi (es via delle Razziche e via delle Gabbiane). Ciò detto chiediamo in primis all’Amministrazione Comunale, se la Ori Martin per la città è una risorsa importante da non perdere o un peso da contrastare? E in questa partita, la politica che ruolo gioca? Abbiamo indicato in un decalogo le nostre richieste partendo dall’innalzamento di una qualità della vita per gli abitanti intorno allo stabilimento con interventi per la riduzione degli inquinanti e dei rumori (problemi evidenziati ormai da circa 20 anni), con l’ampliamento delle mitigazioni ambientali intorno allo stabilimento, con la risoluzione dei problemi di traffico indotti dalle decine/centinaia di camion al giorno che entrano in quartiere. Il Comune che risultato intende perseguire? Con questa nota intendiamo invitare l’Amministrazione comunale ad uscire dalle secche di un confronto che non ha mai visto in campo "decisori plenipotenziari" e a sollecitare per l’ennesima volta la Ori Martin a mostrare il suo vero volto: vuole diventare una risorsa propulsiva per la riqualificazione di San Bartolomeo oppure intende continuare indifferente a stringere con un lacciolo soffocante la nostra vita? Sappiano tutti che siamo stanchi di subire e tacere.

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