Matrimoni misti, Rolfi: “Continueremo a contrastare i matrimoni di comodo e ad espellere i clandestini”

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Fabio Rolfi (Lega Nord)
Fabio Rolfi (Lega Nord)

 

Con un comunicato il vicesindaco Fabio Rolfi spiega ai cittadini l’attività svolta dalla Polizia Locale per contrastare i matrimoni misti, quelli cioè che vedono un cittadino/a italiano unirsi in matrimonio con un cittadino/a straniero senza documenti regolari e permesso di soggiorno. Di seguito il testo integrale del comunicato:

Per dovere di cronaca si rende necessario spiegare alla popolazione l’attività svolta dagli agenti della Locale in tema di matrimoni nel caso in cui nella coppia prossima alle nozze sia presente una persona non in regola con i documenti.

Tenendo in considerazione la recente sentenza della Corte di Cassazione n° 245/2011 e dando esecutività alla delibera di giunta n° 733 del 1/08/2011 (“Comunicazione in merito ai matrimoni dei cittadini stranieri a Brescia. Indirizzi operativi a seguito della sentenza della Corte di Cassazione n° 245 del 20 luglio 2011..”), l’attività svolta dalla Polizia Locale è la seguente: una volta formalizzate le pubblicazioni da parte della coppia, lo straniero che risulta sprovvisto di qualsiasi titolo di permanenza legale in Italia, viene accompagnato al comando di via Donegani per verificare che lo straniero non sia già gravato da precedenti decreti di espulsione non ottemperati. Questa verifica la si può fare esclusivamente all’interno degli uffici della Locale attraverso l’analisi delle impronte digitali.

Questo passaggio è d’obbligo perché, seppur la sentenza ha dichiarato la regolarità di un matrimonio con uno straniero clandestino, di fatto la legge stabilisce che lo straniero, già gravato da una precedente espulsione non ottemperata, commetta un reato procedibile d’ufficio.

Chiarita la procedura ed entrando nel merito del matrimonio del sig. Frati, dalle impronte digitali è emerso come la futura sposa fosse già stata espulsa dalla Questura di Brescia  e accompagnata coattivamente con imbarco aereo per la Moldavia nel marzo 2006. Poiché la donna era rientrata in Italia in forma clandestina, veniva deferita in stato di libertà (D. Lgs 286/98)  e contestualmente gravata da un nuovo ordine di espulsione a ordine del Questore di abbandonare l’Italia entro 7 giorni.

“Vorrei fosse chiaro che nessuno vieta a uno straniero di convolare a nozze – ha dichiarato il vicesindaco e assessore alla Sicurezza del Comune di Brescia Fabio Rolfi  – Si tratta però di far rispettare le regole a tutti, italiani e stranieri, mentre qualche associazione continua a pensare che le regole valgano soltanto per i primi. Mi pare giusto che la Polizia locale intervenga nei confronti di stranieri inottemperanti a ordini di espulsione, continuando così ad applicare una legge che, fino a quando non sarà cambiata, prevede l’espulsione per i clandestini. In più questa nostra attività di vigilanza ci consente di contenere e contrastare con efficacia il fenomeno dei matrimoni di comodo che, anche a causa della poca chiarezza legislativa, ha spesso rappresentato un modo “facile” di ottenere il permesso di soggiorno aggirando la legge stessa.”

Il vicesindaco Rolfi si è espresso anche nel merito dell’intervento dell’associazione “Diritti per Tutti”, dichiarando: “E’ sempre più inaccettabile che questi esaltati possano continuare a impedire l’esercizio di regolari sfratti e a turbare e minacciare il lavoro dei dipendenti comunali. È ora di porre uno stop a questi atteggiamenti arroganti e lesivi della democrazia e non potrò esimermi dal porre la questione all’ordine del giorno del prossimo Comitato per l’Ordine e la Sicurezza”.

 

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11 Commenti

  1. la lega ha talmente rotto i "maroni" che sono mille volte meglio i clandestini che i trota, le rizzi, le rosy, i belsito, i boni e via dicendo.

  2. Vorrei dire a quell’intelligenton e di ROLFI, che da quanto egli stesso scrive, la futura sposa non era inottemperante all’ordine di espulsione in quanto accompagnata coattivamente quindi espulsa dal territorio dello stato nel marzo 2006. L’espulsione ha una durata di 5 anni e quindi è scaduta per cui è solo irregolare nel territorio dello stato, il chè prevede una sanzione amministrativa e ovviamente una nuova espulsione. Le impronte digitali poco contano visto che la syessa ha prodotto tutti i docume nti in originale compreso passaporto dove si poteva chiaramente evincere se era lei oppure no, o c’era motivo di dubitare che i documenti fossero falsi? Nel qual caso perche la polizia locale non li ha sequestrati? Ora vedremo se il giorno delle nozze cosa sarete capaci di fare.-

  3. Sul piano logico (capisco che la logica presuppone l’intelligenza): come si fa a sapere che un matrimonio è di comodo prima che sia stato celebrato e si sia verificato, in concreto, l’atteggiamento dei coniugi?

  4. che qui la questione non fosse il pericolo di un matrimonio puramente "di comodo", ma semplicemente che la sposa era clandestina (e per di più perseverava) e, quindi, doveva essere espulsa dal territorio nazionale. Mi chiedo: non avrebbe semplicemente potuto chiedere il permesso di soggiorno?????

  5. rolfi se la prende con i matrimoni di comodo per esorcizzare l’incubo del matrimonio del suo capo (maroni) con la aer/macchi/finmeccan ica. lí i giudici stanno indagando su un giro di tangenti da milioni di euro che pare abbia portato molto "comodo" alla lega. tutti introiti clandestini. matrimonio di comodo?

  6. ecco ora il bull o -dog se la prende con ……..LE REGOLE ….siccome non sa cosa sono ( dove era quando qualcuno rubava nel suo partito??) le applica agli ALTRI …..e guai a non rispettarle ti caccia contro i suoi ….. CE SOLO DA PIANGERE….non ci riconosciamo in questa Italia ……

  7. Ricorda davvero la storia dei promessi sposi anni 2000. Anche allora il potere ordiva alle spalle dei poveri diavoli ed anche allora si era in padania. E’ proprio vero che la storia si ripete negli stessi luoghi.

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