Duplice omicidio di Gavardo, sospetti e prove a carico del figlio 27enne. Manca l’arma del delitto

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I sospetti degli inquirenti ricadono tutti su di lui, Marco Antonelli, il 27enne figlio dei due coniugi trovati morti ieri mattina nella propria casa di Gavardo. Ora Marco è accusato di essere l’omicida dei genitori, probabilmente in seguito ad un attacco d’ira durante una lite famigliare. Normale amministrazione in moltissime famiglie, ma non quando gli esiti sono tanto drammatici. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, che avevano già fermato Marco Antonelli la sera prima dell’omicidio dopo averlo sorpreso mentre acquistava hashish da un egiziano, il ragazzo sarebbe tornato a casa e avrebbe raccontato ai genitori ciò che era accaduto in caserma poche ore prima, dando vita ad un’accesa discussione. Discussione che poi si sarebbe trasformata in tragedia, con l’assassinio di entrambi i genitori. I carabinieri della stazione di Gavardo si ricordavano bene del giovane e anche del suo abbigliamento (una t-shirt, i pinocchietti e le scarpe bianche da ginnastica – durante il primo interrogatorio per possesso di droga, oggi spariti dall’armadio del giovane, forse gettati in qualche cassonetto perché imbrattati di sangue. Anche nel bagno del ragazzo, sulle maniglie di casa e in particolare nel bagno e sulla tastiera del pc della casa di Marco gli investigatori hanno trovato impronte di sangue. E sembra che anche i vicini di casa abbiano raccontato che il giovane non era nuovo ad atti di violenza contro i genitori. Pare infatti che già una altra volta fosse arrivato ad alzare le mani contro papà Pietro Antonelli, 65anni, e mamma Alba Chiodi, 62. Le piste conducono tutte a lui. Persino la dinamica dell’incidente, che gli inquirenti hanno ricostruito attribuendo al giovane l’uccisione dei genitori a mani nude, per poi avvalersi forse di un secondo corpo contundente, che però non è ancora stato trovato.

 

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1 COMMENT

  1. la cosa peggiore che possa capitare a dei genitori avere ub figlio drogato. si merita l’ergastolo anche quel pezzente dello spacciatore.

  2. Non darei la colpa alla droga: l’ashish non dovrebbe portare ad azioni violente, se l’ha fatto, l’ha fatto lucidamente. Se è colpevole merita il massimo della pena perchè ha commesso un crimine orribile contro chi gli ha dato la vita. Forse la cosa peggiore che possa capitare a dei genitori è avere un figlio che li uccide…

  3. ma come fai a dire che la droga non c’entra in questa vicenda??? cosa credi che i genitori erano meno disperati perchè invece che con la coca si faceva con qualcos’altro???? guarda che se un genitore litiga col figlio che gli frega i soldi per la droga poco gli frega se è ashish o no!

  4. può aver benissimo fatto tutto lucidamente, ma dire che la droga non abbia abbia influito a logorare una situazione familiare mi pare una gran fesseria

  5. non mi pare di aver detto che la situazione familiare non potesse essere degenerata a causa dell’uso fatto dal figlio di sostanze stupefacenti, anzi, quasi certamente è così. Intendevo dire, e mi spiace ci siano stati fraintendimenti, che il ragazzo non aveva la mente annebbiata dall’uso di droghe, ma era LUCIDISSIMO e, quindi, ASSOLUTAMENTE COLPEVOLE e in alcun modo "giustificabile".

  6. Forse era meglio che i genitori curassero il proprio figlio anzichè andare sempre a fare volontariato!
    Ma come tutti sanno i genitori non vogliono mai vedere quando capita ai propri figli, e quando lo vedono il più delle volte è troppo tardi!

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