Tintoretto, l’abbattimento slitta per la terza volta. Ora si parla di dicembre 2012

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Slitta l’abbattimento della Tintoretto, la torre di San Polo inserita nel programma di riqualificazione regionale denominato Contratto di Quartiere. In base a quanto annunciato nel 2008, il palazzone – che contiene poco meno di 200 appartamenti – sarebbe dovuto cadere entro il 2011. Ma la difficoltà di reperire i nuovi alloggi dove trasferire le famiglie della Tintoretto ha rallentato l’operazione. Così la data del botto è prima slitatta a marzo 2012, poi ad agosto (sempre 2012) ed ora, se condo quanto riporta il Giornale di Brescia in edicola oggi, si parla di dicembre.

Per ricostruire il patrimonio abbattuto, a Sanpolino saranno costruite le “ville urbane sud” (72 alloggi), la ristrutturazione pesante degli immobili comunali porterà gli appartamenti disponibili da 74 a 138, mentre 99 alloggi saranno reperiti sul mercato. Il tutto per un costo complessivo di 34 milioni di euro.

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1 COMMENT

  1. che affare! spendere 34 milioni per buttare già 200 appartamenti!!!! e poi non hanno i soldi per le scuole o i servizi sociali….vergogna! !!

  2. A detta dell’assessore Bianchini la torre non viene abbattuta per questioni estetiche, ma per i "problemi sociali" di una trentina di famiglie che ci abitano.

  3. L’abbattimento fa parte di quei progetti che "andranno a scadere" con la Giunta Parolfi senza aver visto la luce, come il Cubo Bianco, la Cittadella dello sport, il parcheggio sotto il castello. Chi subentrerà dovrà non solo rimboccarsi le maniche, ma gestire un’eredità di sogni più che di progetti non realizzati, che sarà bene sotituire prima di tutto con il buon senso e la ragione.

  4. Le "ville urbane sud" (che sono poi dei condomini a torre, come quelli già esistenti ad ovest vicino al viadotto del metrobus in via Fiornetini) erano già previste nel piano di edilizia economico popolare Sanpolino. Prima che venisse immaginata la demolizione della torre (delle torri: inizialmente si parlava di abbatterne due). Che facciamo, togliamo l’offerta di edilizia convenzionata per fare il gioco delle tre carte?

  5. Ormai ci stiamo avviando a grando passi verso quel periodo di fine mandato in cui non è nenche minimamente pensabile che vengano intraprese opere che hanno una incidenza profonda sulla amministrazione futura. Una sorta di tregua pre-elezioni, una moratoria che è anche rispetto verso la città. A dicembre non si abbatterà un bel niente, non si scaverà sotto il castello, mentre per il cubo bianco e la sede comunale una pietra sopra è già stata messa e ufficializzata.

  6. un progetto, quello dell’abbattimento,DE TTATO DALLA CONTRAPPOSIZIONE POLITICA,senza curarsi dei costi e soprattutto senza fare i conti URBANISTICI di S.Polo e S.Polino. Premesso che ci hanno PASCOLATO tutti nell’intervento, dai costruttori,principa li attori ( basta guadagnare) e dai progettisti MERI ESECUTORI DI UN POTERE,LE TORRI urbanisticamente FUORI MISURA e con una tipologia vecchia(wc senza finestre,no balconi)rispetto a quanto si stava costruendo…anche a Milano dove le torri sono di rito,diventano un simbolo da abbattere solo politicamente ed OGGI che i costi sono la vera REGOLA del MERCATO ,pertanto oggi risulta nullo il vantaggio POLITICO che ne trae,una forza politica.
    Ripensare l’edilizia popolare,poteva essere un tema da IMPOSTARE….quanti esempi Brescia ha avuto ed esportato ..basti pensare alle New Town di Padre MARCOLINI, ma negati dalla IDEOLOGIA (come nel caso delle Torri) del catto-comunismo di una Città che non sa cogliere i frutti del lavoro dei suoi Figli. Adeguare le tipologie, ad un consumo diverso del territorio,usare componenti ecologici per la costruzione,sceglier e di delimitare l’uso dell’auto all’interno dell’intervento …sarebbe stata la sfida da lanciare …..per una nuova città-ecologica….a ltro che il giochino di abbattere ciò che hanno fatto gli altri .

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