Operazione “Building”: arrestati tre imprenditori bresciani accusati di maxi evasione fiscale

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Come manager delle proprie imprese edili erono i numeri uno, profitto e occupazione non mancavano. Peccato che i tre imprenditori bresciani arrestati ieri dalla Guardia di Finanza si fossero arricchiti mantenendo 1.096 dipendenti in nero, guadagnando in anni di lavoro circa 125 milioni di euro ma evadendone oltre 38 milioni, per non parlare dei 2 milioni di contributi mai versati. Una maxi evasione fiscale scoperta dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’operazione “Building”. A capo dell’organizzazione illecita c’erano proprio i tre imprenditori bresciani, tutti residenti da Chiari e Calcinato. Insieme ad altre otto persone si sono avvicendati nella gestione di sette società attive tra Mantova, Bergamo, Milano e Brescia. La tecnica per aggirare il fisco era ormai consolidata. Prima venivano costituite società di capitale amministrate da “prestanome”, con contabilità inesistenti ma regolarmente operanti con lavoratori del territorio. Il modo per offrire prezzi concorrenziali e vincere le gare d’appalto era semplice: nessuna dichiarazione dei redditi, nessun versamento dei contributi e tutti i lavoratori pagati in nero. Dopo averle fatte proliferare, dopo due anni le società venivano lasciate fallire o trasferite all’estero. I  bresciani a capo dell’organizzazione hanno 36, 43 e 49 e 63 anni e sono accusati di associazione a delinquere per indebite percezioni di erogazioni a danno dello Stato, bancorotta fraudolenta, omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali e distruzione e occultazione di documentazione contabile.

 

 

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1 COMMENT

  1. eccoli quelli che guadagnano dal lavoro in nero degli stranieri ed hanno tutto l’interesse che gli stranieri siano clandestini. bresciani, scommetterei che hanno votato lega.

  2. perchè non si mettono i nomi di queste persone?? si sono arricchiti alle spalle di chi le tasse le paga e si mette solo la loro età?!

  3. a volte mi chiedo a cosa serve il cervello se lo si usa poco e male. Chissà perché quando ci sono di mezzo i delinquenti sono solo leghisti, quando ci sono di mezzo i lavoratori in nero sono solo stranieri (non c’é scritto da nessuna parte,forse te lo sei sognato e pensi sia vero) ) e si che ad esempio al sud non ci sono leghisti eppure molti, compresi gli stranieri , lavorano in nero. Vai pure avanti a star male di rabbia ed a spruzzare odio, é peggio per te e poi, ma chi vuoi che ti ascolti se non quelli come te. P.s. Attenzione, non basta abitare a Brescia per essere bresciani.

  4. E pensare semplicemente che quando si parla di delinquenti, ai delinquenti basta riferirsi senza ogni volta stigmatizzare provenienza e presunte caratteristiche pro domo propria? Troppo difficile?

  5. Forza Rolfi di la tua su questo caso ed anche sull’imprenditore che dava lavoro in nero all’extracomunitario che oggi è stato fermato dai pretoriani del Comune mentre si stava recando a lavorare, in nero perchè privo del permesso di soggiorno con altri suoi connazionali. Al posto di far uscire dal sommerso il lavoro nero che vive grazie ai clandestini si agisce in una sola direzione che, di fatto copre coloro che vivono arricchendosi sulle spalle di questi disperati. Troppo comodo fare il gradasso e tacere su situazioni che riguardano gli imprenditori illegali. Non ho mai avuto il piacere di leggere una tua presa di posizione ufficiale sull’evasione fiscale. Con questi altri 40 milioni di euro si arriva a Brescia alla somma ci circa 400 milioni sottratti al controllo del fisco che significano, meno lavoro, meno servizi sanitari erogati, minor fondi destinati all’istruzione, meno case popolari, meno tutto! A questo punto, vergognarsi del silenzio è la cosa meno importante che si possa fare, per questo la lega ha chiuso!

  6. Anche l’ortografia può dare alla testa come il caldo, specialmente se si vogliono fare commenti sagaci del genere "so tuto mi". Dà si scrive con l’accento e non senza.

  7. per la serie "cosa centra la Lega"…ecco un estratto da un sito legaiolo: "La Lega Nord apre allo sciopero delle tasse e non esclude la disobbedienza fiscale contro "il governo Monti-Napolitano"". l’espressione "sciopero fiscale" l’hanno inventata loro e il banana.

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