(a.c.) Incertezza. A Pochi giorni ormai dall’avvio ufficiale della stagione calcistica professionistica sembra questa la parola più adatta a descrivere il futuro legato al campo di gioco dove la Feralpi Salò disputerà le gare interne del campionato di Lega Pro.
La vicenda è ormai nota: la Lega impone alle società di utilizzare come impianto una struttura con la capienza di almeno 4.000 spettatori. Vuol dire che o si aumentano i posti a sedere del Lino Turina, lo stadio di Salò, oppure si cerca un’altro stadio. Entrambe le opzioni però al momento sembrano essere difficilmente percorribili, in primis perché il sindaco Barbara Botti ha dichiarato che più del calcio sono importanti i servizi sociali (difficile che il Comune trovi i 300-350mila euro necessari per le nuove tribune).
Cosa fanno i tifosi? Per ora non si sono fatti molto sentire, ma dalle colonne di Bresciaoggi pare che proprio oggi vogliano avviare una raccolta firme per chiedere un impegno preciso al comune, o se non altro per fare chiarezza, affinché se ne parli, ad esempio, in Consiglio Comunale.
L’amarezza di fondo però è nei confronti della Lega Pro, che obbliga le squadre a portare la cspienza degli stadi a 4mila posti quando le presenze medie nella scorsa stagione furono solo 668 (con il record fissato a solo 1.200).
Ma quale raccolta firme!!!!! I salodiani dovrebbero pregare perchè la Feralpi se ne andasse a casa sua!! Salò dovrebbe riprendere la sua storia! Fatta di salodiani e vicini. Non importa la categoria, ma importa portare avanti i giocatori locali
senza spese folli: Sulle maglie si dovrebbe leggere SALO’ e basta!