Assassinio al “Copacabana”: assolto l’unico imputato

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(a.c.) 23 febbraio 2010. Shepetim Cupa è un cliente che si trova nel locale Copacabana di via Orzinuovi a Brescia. Scoppia una lite, che termina, nel peggiore dei modi, nel piazzale antistante: un colpo di pistola uccide l’immigrato albanese.

A distanza di oltre di due anni si è concluso il processo di primo grado nei confronti dell’unico imputato per l’omicidio, Roland Deja, 28enne connazionale della vittima. L’uomo fu rintracciato non senza difficoltà a Pisa, mentre era dal barbiere. Arrestato e incarcerato, riuscì a fuggire per farsi però nuovamente arrestare a Porto Recanati, probabilmente in procinto di lasciare l’Italia. Il processo ha visto la deposizione di diversi clienti presenti nel locale di via Orzinuovi al momento dell’assassinio, che però non hanno saputo (o voluto) fornire elementi che aiutassero i magistrati a ricostruire in aula cosa successe quella notte. Eppure prima del processo le testimonianze non furono insignificanti. Gli amici albanese dell’imputato hanno detto di non avere visto nulla, di trovarsi all’interno del locale al momento degli spari che non sarebbero nemmeno stati sentiti a causa della musica. Ma c’è di più: pare che i buttafuori non lasciassero uscire i clienti fino alla fine del concerto (c’era ospite una cantante albanese), e dunque nessuno avrebbe potuto vedere.

Con la mancanza di prove decisive il giudice non ha potuto far altro che dichiarare innocente l’imputato.

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