Imprese bresciane, più 480 nel secondo semestre del 2012. Caduta libera del commercio al dettaglio

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Il secondo trimestre del 2012 si è chiuso, per le imprese bresciane, con un saldo positivo tra nuove iscrizioni e cancellazioni nell’anagrafe delle imprese tenuto dalla Camera di Commercio.  Le imprese neonate sono state 1.892 (- 4,6% rispetto allo stesso periodo del 2011), mentre le cessate sono state 1.412 (+ 11,0% rispetto al secondo trimestre dell’anno precedente).  Il bilancio del periodo risulta quindi positivo per 480 unità, ma è più contenuto rispetto a quello dello stesso trimestre degli ultimi 3 anni. La consistenza delle imprese bresciane raggiunge le 122.481 unità, con un tasso di crescita dello 0,4 per cento rispetto al primo trimestre del 2012 (erano 121.983 le imprese registrate) e dello 0,2 per cento sul secondo trimestre dello scorso anno. Questo risultato risente dell’effetto combinato del rallentamento delle nuove iscrizioni e dell’aumento delle cessazioni d’impresa, il cui livello è ritornato circa a quello del 2010.  Alla modesta rivitalizzazione del sistema economico provinciale hanno contribuito principalmente alcuni comparti dei servizi (alloggio e ristorazione, attività professionali, servizi alle imprese) e, per ciò che riguarda la distribuzione per forma giuridica, le imprese individuali e le società di capitale. Questo, in sintesi, il quadro che emerge dai dati sulla nati-mortalità delle imprese recentemente diffusi da InfoCamere ed elaborati, per la provincia di Brescia, dal Centro Studi AIB.

Le dinamiche settoriali: I settori economici che hanno registrato il saldo positivo più marcato tra nuove iscrizioni e cessazioni di attività sono: “agricoltura, silvicoltura, pesca” (+ 5), “fornitura di energia elettrica e gas” (+ 5); “servizi di alloggio e di ristorazione” (+ 18); “servizi di informazione e comunicazione” (+ 17); “attività professionali, scientifiche e tecniche” (+ 37); “noleggio, agenzie di viaggio, servizi alle imprese (+ 35); “attività artistiche, sportive, di intrattenimento” (+ 22). Gli altri settori presentano saldi negativi, con valori numericamente più consistenti nelle “attività manifatturiere” (- 19), nelle “costruzioni” (- 11); nel “commercio all’ingrosso e al dettaglio” (- 82), nelle “attività finanziarie e assicurative” (- 7), nelle “altre attività di servizi” (- 15).

 

 

Le dinamiche per forma giuridica

 

In termini assoluti, sono state le società di capitale e le imprese individuali a contribuire maggiormente al saldo positivo del secondo trimestre di quest’anno.  Per questi due tipi di società si è registrata una diminuzione delle cessazioni, rispettivamente del 59 e del 54 per cento sul trimestre precedente.  Nel secondo trimestre del 2012, il saldo positivo delle società di capitale è stato di 212 unità e quello delle imprese individuali di 244 unità.

 

Le “altre forme” societarie hanno evidenziato un saldo positivo più modesto (+ 38 unità), mentre le società di persone hanno registrato un saldo negativo (- 14 unità).

 

Per effetto del risultato del secondo trimestre di quest’anno, è ulteriormente cresciuta l’incidenza delle società di capitale sul totale delle imprese registrate (dal 24,4% del secondo trimestre 2011 all’attuale 25,0%) e si è invece ridotto il peso delle società di persone (dal 21,8% al 21,5%) e quello delle ditte individuali (dal 51,6% al 51,3%).

 

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