Imprenditoria femminile, i principlai freni sono burocrazia e mancanza di fiducia

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In Italia, il 70% delle persone vede con favore il fenomeno dell’autoimprenditorialità e il 36,5% ritiene di poter avviare un’attività in proprio. Tale propensione, tuttavia, risulta più forte negli uomini che nelle donne: mentre il 66% dichiara di avere un’opinione favorevole, solo il 31%, infatti, riesce a immaginarsi imprenditrice. AMWAY, leader mondiale nel settore della Vendita Diretta, da sempre sensibile ai temi della cultura d’impresa in Europa e, in particolare, a quella femminile, ha organizzato presso il Museo Mille Miglia di Brescia una tavola rotonda dal titolo: “Donne e Imprese: esperienze a confronto”. Protagonisti dell’incontro importanti nomi del mondo politico, delle istituzioni locali e dell’imprenditoria al femminile, che hanno dato vita a un vivace dibattito sulle principali criticità che le donne incontrano nel “fare impresa” oggi in Italia e su quali potrebbero essere le possibili soluzioni per incrementare le imprese “rosa”. La tavola rotonda ha visto la partecipazione di: Senatrice Maria Ida Germontani, membro della Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato; Anna Maria Gandolfi, Consigliera di Parità Provinciale di Brescia; Giovanna Mantelli, Comitato Imprenditoria femminile Camera di Commercio di Brescia; Monica Milone, Direttore Corporate Affairs di Amway Italia; Patrizia Sbardolini, Membro di Presidenza Confesercenti; Daniela Bandera, Presidente EWMD International sezione di Brescia.  I dati emersi dalla ricerca AMWAY[i] hanno permesso di presentare un’interessante panoramica sull’autoimprenditorialità in Europa, dedicando particolare attenzione al caso italiano con focus al femminile. Ciò ha rappresentato un importante punto di partenza per la discussione. Nonostante negli anni il numero delle imprese al femminile sia aumentato costantemente in tutta Europa, nel nostro Paese si registra tuttora un notevole “pessimismo” quando si tratta di avviare un’attività in proprio. Risulta infatti diffusa l’opinione di non avere un adeguato background economico, le capacità o le conoscenze “giuste”, lamentando anche una scarsa offerta pubblica in materia di formazione. Un ruolo fondamentale sembra anche giocarlo il timore di non riuscire a conciliare la carriera con gli impegni famigliari, prioritari per il 70% delle italiane. Secondo i dati, l’opinione e l’approccio delle donne sul fenomeno, cambiano in base alla regione di appartenenza: nel Nord Est Italia vivono le donne con maggiore spirito imprenditoriale, il 75,1% ha un’opinione positiva del fenomeno e il 41,3% si dichiara favorevole ad avviare un’attività autonoma. Gli aspetti che spingono le donne italiane a preferire un lavoro in proprio, sono innanzitutto l’indipendenza (38,7%) e la possibilità di autorealizzazione (35,4%). Al terzo posto, la compatibilità tra carriera e famiglia (26,5%), che, comunque, a domanda specifica risulta importante per l’universo femminile italiano: lo confermano infatti il 70% delle donne intervistate (73,7% nel caso delle donne del Nord Est). Dai risultati della ricerca emerge, infine, come la stragrande maggioranza delle donne (70%) consideri fondamentale la formazione e l’educazione finanziaria per intraprendere un’attività in proprio e come solo il 29% si senta adeguatamente preparata. Il 67,8% delle donne intervistate, inoltre, ritiene che l’offerta pubblica di tali programmi sia insufficiente. "Per uscire dalla recessione dobbiamo individuare e mettere in campo tutte le azioni utili a sostenere il rilancio dell’economia. In questo quadro, non deve essere dimenticato il mondo delle donne e delle imprese”, ha dichiarato la Senatrice Maria Ida Germontani.  “Un nuovo strumento, gli ‘WOMEN BOND’, potrebbe essere creato proprio per aiutare l’imprenditoria femminile, in particolare le mamme che vogliono rientrare nel mondo del lavoro e hanno un progetto da realizzare. Le imprese femminili, infatti, resistono e continuano a crescere: nel 2011 rappresentavano il 23,5% di quelle italiane e il loro numero continua a salire a ritmi superiori a quelli medi dell’imprenditoria nazionale."

“Le donne devono avere facile accesso agli strumenti necessari per avviare un’attività imprenditoriale”, sottolinea Monica Milone,  Direttore Corporate Affairs di Amway Italia. “Inoltre, è importante essere a conoscenza del fatto che esistono anche valide alternative, come quelle offerte dalla Vendita Diretta, che offrono la possibilità di cimentarsi in attività in proprio, non richiedono importanti investimenti e danno accesso a formazione professionale gratuita e continua. Queste «palestre» d’ imprenditorialità possono aiutare le donne ad avviare un’attività su misura rispetto alle loro esigenze familiari.”


 

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