Amianto, approvata la nuova legge. Il Pd: Pdl e Lega bocciano l’impegno contro l’impianto di Gianico

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E’ stata approvata dal Consiglio regionale la nuova legge sul risanamento dell’ambiente, la bonifica e lo smaltimento dell’amianto. Favorevole il Gruppo regionale del Partito democratico che ha seguito passo passo lo sviluppo del progetto di legge, che va a modificare le norme già esistenti. Il testo approvato prende spunto da due progetti di legge presentati proprio dal Gruppo del Pd.

Ma nella stessa votazione non passa un ordine del giorno in cui si impegna la Giunta regionale a non concedere l’autorizzazione per la realizzazione dell’impianto di inertizzazione di materiali contenenti amianto di Gianico. “Della nuova legge sul trattamento dell’amianto in Lombardia si discute da un anno con grande coinvolgimento anche dei Comuni, delle Province, dell’Arpa, delle Asl, dei movimenti sindacali, delle associazioni di cittadini e dei familiari delle vittime che hanno dato un grande contributo alla discussione – fanno sapere Gianbattista Ferrari e Gian Antonio Girelli, consiglieri regionali del Pd –. Tuttavia, siamo molto dispiaciuti che la maggioranza abbia bocciato l’ordine del giorno contro l’impianto di Gianico, soprattutto in considerazione del fatto che questo procedimento di trasformazione finora è stato sperimentato solo in laboratorio e mai su scala industriale e a oggi non esiste in Europa un impianto simile”.

Ferrari e Girelli spiegano i contenuti della nuova normativa: “Con questa legge andiamo a integrare e modificare la precedente e riusciamo a tenere insieme quattro punti fondamentali, a partire da quello sanitario: sono già stati accertati in Lombardia 3mila malati di mesotelioma, ma il picco è atteso fra il 2015 e il 2020. Ecco perché è così importante l’aspetto della ricerca e delle strutture adeguate. C’è poi la questione delle bonifiche: nella nostra regione sono decine e decine da fare. Subito dopo viene la necessità dello smantellamento: si tratta di 3 milioni di metri cubi di materiale, in Lombardia, e la stima è al ribasso. Infine, il quarto, importante punto è quello dello smaltimento: occorre puntare sulle piccole discariche, che devono essere autosufficienti e calibrate sul livello provinciale, in collaborazione con le aziende di servizi pubbliche del territorio, ma senza chiudere agli impianti innovativi, seppure certificati, e sempre con il consenso dei territori”.

Le legge, tuttavia, dicono i due consiglieri Pd, presenta una carenza finanziaria: “Prevede solo 2 milioni di euro all’anno per tre anni che sono largamente insufficienti. Tant’è vero che il Consiglio ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che impegna la Giunta a definire un piano finanziario pluriennale al fine di garantire ulteriori risorse”. Il Pd non starà, tuttavia, ad attendere: “Già dal prossimo bilancio chiederemo di aumentare gli stanziamenti, inoltre ci impegniamo fin da subito a intervenire sul Ministero dell’Ambiente per avere altri fondi, soprattutto destinati alle bonifiche”.

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