Incastrato dalla moglie. Anzi, sarebbe meglio dire dal suo vizio di truffare il prossimo. Un vizio che il 31 maggio scorso gli è valso la condanna definitiva a sette anni di reclusione. Ma lui di trascorrere sette anni in carcere non ci pensava proprio, scegliendo invece di rifugiarsi nella vicina Slovenia per evitare la condanna. Ma le visite della moglie, la prima in treno nei mesi scorsi e la seconda due giorni fa in macchina accompagnata dalla figlia 15enne, hanno permesso al nucleo investigativo di Milano di raggiungere il pluripregiudicato. Il latitante, nato in provincia di Arezzo ma residente a Cremona, avrebbe messo a segno le proprie truffe tra Brescia e Milano grazie alla costituzione di una società, la “Eco Tech srl”, con la quale truffava, insieme ad altri complici, istituti di credito e società finanziaria per migliaia di euro.
credeva di essere furbo?