Ha rivelato una bellissima poesia ad una enigmatica donna di nome Sara la lapide ebraica – di provenienza ignota (forse veronese) – custodita da secoli all’interno dell’Abbazia di Maguzzano, splendido edificio religioso situato tra Lonato e Desenzano del Garda. A completare la traduzione il desenzanese Marco Bertagna. Per lo stile e il pregio del manufatto, la lapide è tra le più belle e datate del Nord Italia. Per la dazione l’ipotesi è che risalga alla fine del XVI secolo.
Ecco il testo tradotto: :
bellezza e ornamento per il capo [dei tuoi figli]
ti agghinderai con ornamenti di gloria e di gioia ti cingerai;
la maestà e il vigore della tua mano nelle tue molte opere
sia (no?) un sacrificio per D-o e sorgi, risplendi!
la tua bontà e la tua giustizia (sono) nel palmo delle tue mani;
[meriterai?] davvero ora e mieterai
grazia per aver santificato il Nome con le tue opere;
nel giardino (dell’Eden) sarà il tuo spirito e là sarai trattenuta;
il tuo spirito e la tua anima come tuoi [servizi]
là saranno e là raccoglierai
un premio, il frutto del grembo, derivato dai tuoi meriti;
i grappoli delle tue vigne certo vendemmierai;
Sara è il tuo nome perché tu senza dubbio
sulle donne della tua generazione [per la grazia (?) (che è) su di te / la Sua scelta
cadde su di te]
Pace ai tuoi figli e ai tuoi parenti.