Impianto di Buffalora, Paroli ribadisce: non si farà lì

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Con una nota il sindaco di Brescia Adriano Paroli “benedice” l’incontro tra A2A e le associazioni ambientaliste sull’impianto rifiuti che l’azienda vorrebbe realizzare a Buffalora. E ribadisce che sul punto la Loggia è già stata chiara: “Non si realizzerà nella zona di Buffalora”.

ECCO IL TESTO DEL COMUNICATO

L’incontro promosso oggi da A2a sarà una buona occasione per approfondire i temi legati all’impianto-giocattolo che l’azienda intende sviluppare, per trovare sistemi di riciclo dei materiali di scarto legati alla termovalorizzazione – spiega il sindaco Adriano Paroli -.

Un incontro tecnico che saprà dissipare le diffidenze che oggi sono state sollevate sul progetto. Il nodo oggi è puramente tecnico-scientifico poiché la politica amministrativa riguardo al futuro impianto è già stata chiara. Non si realizzerà nella zona di Buffalora. Buffalora è un’area che da decenni presenta criticità ambientali e per questo in più occasioni ho assicurato ai cittadini e ai comitati spontanei della zona che si sarebbe avuto finalmente un occhio di riguardo.

I temi dell’ambiente oggi sono i più essenziali e quelli maggiormente sentiti dai cittadini, per questo l’allerta e l’attenzione continueranno a essere massimi, come massimo sarà l’impegno mio personale e dell’amministrazione affinché i tanti temi ambientali spinosi e irrisolti della città, sino a pochi anni fa abbandonati, vengano affrontati e per quanto possibile superati.

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1 COMMENT

  1. Il sindaco vuole risolvere problemi di inquinamento ambientale e crea in altre zone l’inquinamento acustico e come sempre o si defila o dice di non sapere!!!!! NON MI FACCIA RIDERE!!!!!!!! Meditate gente …..meditate

  2. Sperando che nessuno si arrabbi, scusate ma davvero non ho capito cosa sia un "impianto-giocattolo ". Qualcuno mi aiuta a capire meglio?

  3. Non è come dice il sindaco di Brescia che l’impianto non si farà lì. Il punto è che un ennesimo impianto di tipo sperimentale e, quindi, neanche sicuro, non può essere fatto nella terza città più inquinata d’Europa. Se diventa necessario smaltire le ceneri nocive dell’inceneritore si riduca il conferimento dei rifiuti provenienti da Milano, Bergamo, dalla Svizzera e si cominci a praticare finalmente la raccolta differenziata che tra città e provincia è ferma a poco più del 40% che è ben poco rispetto a realtà economicamente più svantaggiate di noi che arrivano a differenziare oltre il 75%. Se le ceneri attualmente finiscono in Germania non si capisce allora perchè la sperimentazione non si debba fare lì sul posto dove vengono conferite. E’ una semplice questione di logica. Con questa proposta risulta fin troppo evidente il tentativo di partire con quest’impianto definito da a2a un semplice giocattolino per arrivare poi ad inertizzare altre ceneri provenienti da fuori provincia. Dovevano essere 270.000 le tonnellate da bruciare all’inizio della vita dell’inceneritore ed ora siamo ad oltre 800.000 tonnellate di rifiuti annui. Anche in quel caso si parlava di sperimentazione e poi s’è visto ben altro. Quello che non può preoccupare di certo non sono i dispetti che gli ambientalisti fanno ad a2a ponendo sempre dei veti, quanto i rischi effettivi alla nostra sicurezza, alla nostra salute. E, considerato che di sacrifici ne stiamo facendo a più non posso per sopportate i costi di questa pesante crisi economica ci lascino almeno il diritto alla vita che, per inciso, troverà maggiori vantaggi facendo fare ad a2a un nuovo salto di qualità nell’investire in nuove tecnologie che favoriscano un modo diverso di raccolta e riutilizzo dei rifiuti evitando, così di impegnarsi in progetti dispendiosi prima delle prossime elezioni comunali che magari non è detto che porteranno ad un cambiamento di scelte strategiche in difesa del territorio, dell’ambiente, di una migliore qualità della vita.

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