Redditi risicati e tenore di vita tra i più alti. Secondo una ricerca de Il Sole 24 ore nei bassifondi della classifica dell’evasione fiscale c’è anche Brescia, fiancheggiata da città come Crotone, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Trapani e Catania, tra le province a più alta infiltrazione mafiosa. Parliamo di evasione fiscale in tutte le sue forme: dagli scontrini non emessi al lavoro in nero, dalle frodi sull’Iva alle fughe di capitali.
Il reddito disponibile cala – almeno secondo le dichiarazioni annuali – ma gli indicatori di benessere crescono. C’è qualcosa che non quadra, in effetti, se la provincia che rappresenta il terzo motore industriale del Paese registra un reddito disponibile pro capite di appena 16.192 euro, mille euro in meno rispetto alla media italiana, addirittura 10mila nei confronti di Milano e 8mila di Bologna.
Le stranezze continuano se si considera che i consumi alimentari sono superiori alla media e che nella Leonessa circolano 60 auto ogni 100 abitanti. Una su dieci, peraltro, supera i duemila di cilindrata, la percentuale più alta del Paese subito dopo Bolzano.
L’Agenzia delle Entrate ha le idee chiare su chi evade. L’80% delle entrate tributarie in Italia sono assicurate da dipendenti e pensionati. Capire dove andare a parare è come scoprire l’acqua calda.
Alla faccia, il profondo sud è tra noi; anzi, visto e considerato che la maggioranza delle città meridionali sono messe meglio di noi nella classifica degli onesti fatta dalla Guardia di Finanza, c’è il sospetto che la cura berlusconian-leghist a di questi anni abbia di fatto rovesciato l’Italia e l’ evasore bresciano a far la parte dei "bret terun"!
la maggior parte dell’evasione e’ in provincia non in citta’ , pensare che i "paesani" sono poveri perche’ girano con il trattore vuol dire credere alle favole , basterebbe controllare alla motorizzazione la quantita’ di Mercedes BMW e Porsche immatricolati in provincia