Poste Italiane non si presenta all’incontro con i Comuni. Acb pretende spiegazioni

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Con un comunicato l’associazione Comuni Bresciani informa dell’assenza ingiustificata di Poste Italiane all’incontro organizzato da Comuni ed Enti pubblici che avrebbe dovuto chiarire le ragioni per le quali sono stati chiusi alcuni uffici postali tra città e provincia. Di seguito il testo integrale del comunicato:

Nella giornata odierna era stato convocato, presso la Prefettura, un incontro con i rappresentanti di Poste Italiane per far luce sulle politiche di razionalizzazione che detta Società ha da tempo messo in essere nella nostra provincia, scelte contrastate dal territorio e comportanti non pochi, gravi disagi in molti Comuni bresciani, molti dei quali hanno anche avviato raccolte di firme in merito. Nonostante la prevista presenza di tutti i Sindaci direttamente interessati, Provincia di Brescia, Sindacati e le Comunità montane di Valle Camonica e Sabbia e l’Unione Comuni Alta Valle Camonica, si è registrata all’incontro l’eclatante ed ingiustificata assenza di Poste Italiane, il primo e più importante degli interlocutori. I presenti hanno dunque dato mandato ad Associazione Comuni Bresciani di chiedere, tramite la Prefettura, ragione di quella che è a tutti gli effetti da considerarsi una grave mancanza di serietà e rispetto nei confronti delle Istituzioni. Al pari è stato chiesto ad Acb di predisporre un documento, sottoscritto da tutti i 206 primi cittadini, in cui si chiede, con i rappresentanti degli Enti locali, a Prefettura e Ministero d’intervenire al fine d’ottener da Poste Italiane risposte chiare ed esaustive sulle scelte intraprese, modalità d’attuazione, tempistiche e prospettive. Con la presente si vuole ricordare che da svariati mesi detta Società sta perpetrando, in nome di una razionalizzazione quantitativa più che qualitativa, assolutamente sbilanciata rispetto alle reali esigenze e fruizioni del territorio, la sistematica chiusura di molti uffici postali. Questo comporta, specialmente per i centri più periferici, significative difficoltà soprattutto all’utenza più debole. Una scelta, quella di Poste Italiane che non tiene adeguatamente conto della rendita di posizione territoriale, della crescita, cioè, che negli anni, molti cittadini e gli Enti locali hanno concorso ad apportare alla stessa Società, alle facilitazioni di cui ha goduto grazie ai molti Municipi (spesso disponibili ad accordare locazioni a prezzo simbolico), senza contare gli effettivi danni dovuti ai ritardi e alla disefficienza di uffici aperti "a singhiozzo". Tutto questo, unito ai continui temporeggiamenti e rimandi ad un confronto chiarificatore, rende ancora più grave l’immotivata assenza odierna.

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