Energia, alle imprese bresciane costa 467 milioni in più. Massetti (Confartigianato): l’aggregazione è una delle soluzioni

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Con un una nota Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia, interviene sul costo dell’energia elettrica per le imprese bresciane, sottolineando che la Leonessa paga ben 467 milioni di euro in più rispetto alla media delle aziende europee e ribadendo che “l’aggregazione d’aziende può portare ad un contenimento delle spese”.

ECCO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO

Quattrocentosessantasette milioni di euro: questa è la ragguardevole cifra che pone Brescia al secondo posto, subito alle spalle di Milano, tra le province lombarde con il differenziale più elevato del costo dell’energia elettrica pagato dalle imprese rispetto alla media UE.

Una situazione che, stando ad un’analisi condotta dall’Ufficio Studi di Confartigianato, si ripete su tutto il territorio nazionale, tanto che l’anno scorso gli imprenditori italiani hanno pagato 10.077 milioni di euro in più rispetto alle media europea, vale a dire circa due terzi di punto di Pil, equivalenti per ogni azienda italiana a ben 2259 euro all’anno di maggiori spese in confronto alle ditte europee. Le aziende del Nord Italia registrano il conto più salato, 5848 milioni in più rispetto ai colleghi Ue, seguite dal Mezzogiorno con 2492 milioni e dal Centro con 1737.

“La crescita dei prezzi dell’elettricità – spiega il segretario generale di Confartigianato Brescia Carlo Piccinato – si rivela così decisa ed inarrestabile che in Italia, tra il 2009 ed il 2011, questi stessi prezzi sono aumentati del 17,4% rispetto al 9,5% dell’Eurozona, mentre tra il 2010 ed il 2011 i rincari si sono attestati attorno all’11%, una percentuale quasi doppia del 5,9% registrato in Europa. Il costo medio dell’elettricità per le imprese italiane è infatti di 16,44 euro ogni 100 kilowatt/ora, mentre le imprese dell’Eurozona registrano un costo soli di 12,12 euro”. Così il divario del prezzo medio dell’elettricità tra le nostre aziende e quelle europee subisce continui aumenti, tanto da passare dal 26,5% del 2009 al 29,4% del 2010 e giungere al 35,6% dello scorso anno.

“Il costo dell’energia elettrica – sottolinea il presidente di Confartigianato Brescia Eugenio Massetti – rappresenta uno dei pesi più gravi che devono sopportare le imprese italiane, pesi che ne riducono in maniera preoccupante la competitività. In più, l’articolo 39 del cosiddetto Decreto Legge Crescita del 22 giugno scorso ha rimesso mano alla fiscalità energetica prospettando una rideterminazione delle accise e degli oneri del sistema elettrico con un trattamento di favore per le grandi imprese a forte consumo energetico. Ma la diminuzione del prelievo fiscale sui grandi consumatori, a parità di gettito, implica necessariamente un aumento del prelievo sulle piccole imprese, andando quindi contro un’equa ripartizione per dimensione d’impresa del carico fiscale e degli oneri di uno strumento essenziale quale l’energia elettrica”.

In tempi come questi, con commesse in calo e continui aumenti delle spese, molti imprenditori si trovano così a dover affrontare con decisione alcuni costi fissi che in precedenza potevano essere, almeno in parte, tollerati. Tra questi si trova sicuramente la bolletta energetica che, negli ultimi anni, è sempre aumentata più dell’inflazione.

“Per questa ragione – continua Massetti – da diverso tempo alcune associazioni di imprenditori hanno visto nell’aggregazione tra aziende un possibile spiraglio per il contenimento dei costi. Ad esempio la nostra organizzazione attraverso Cenpi, una società creata proprio per questo scopo, riesce a far risparmiare ai propri aderenti oltre 4 milioni di euro l’anno, cioè in media 700 euro per ogni impresa”.

Tra i vantaggi delle forme consortili, oltre al risparmio certificato che deriva dall’economia di scala, si possono annoverare l’assistenza di personale qualificato, l’affidabilità e, fatto non trascurabile, la scelta del momento giusto per la sottoscrizione del contratto energia. Ad esempio nel 2011, ultimo anno con dati completi, i prezzi medi di mercato dell’energia per un’azienda metalmeccanica “tipo” si sono attestati intorno agli 89 euro per Megawatt/ora, mentre la stessa azienda, usufruendo del servizio energia di Confartigianato, ha speso 78 euro con un risparmio di 11.

“I risultati conseguiti nel 2011 – precisa Piccinato – sono ottimi e non rappresentano un effimero fuoco di paglia, dato che sono in linea con il risparmio medio che le aziende ottengono dal 2004, cioè da quando è attivo il servizio”. Ed anche per il 2012 le prestazioni attese sono analoghe, anche se per tirare le somme definitive si dovrà attendere la fine dell’anno.

Parlando invece del futuro, cioè del prossimo periodo di fornitura, il presidente Massetti rimarca come si sia approfittato dei minimi toccati dai mercati energetici all’inizio dell’estate per chiudere un contratto per l’anno 2013 con prezzi mediamente più bassi dell’8% rispetto al 2012. “Da un lato quindi – prosegue – abbiamo già messo le nostre aziende al riparo dagli aumenti del petrolio e dal rischio cambio, dunque dai conseguenti aumenti dei prezzi dell’energia in parte già avvenuti, e dall’altro mettiamo a disposizione un’offerta molto allettante anche per le nuove imprese che decidessero di aderirvi”. L’azienda metalmeccanica “tipo”, infatti, nel 2013 risparmierà almeno 7 euro per Megawatt/ora rispetto al 2012, non male in un quadro generale di aumenti tariffari.

“Ora il servizio energia – conclude con soddisfazione Massetti – è stato esteso anche agli utenti privati, con uno sconto reale del 5% sia sull’energia che sul gas metano: le nostre imprese sono spesso a conduzione familiare e da tempo ci chiedevano un aiuto concreto anche per le bollette di casa. E, nonostante la campagna informativa vera e propria non sia ancora partita, ci sono giunte già numerose richieste. Questo fatto ci conforta, perché indica che abbiamo dato risposta ad un bisogno molto sentito e che i nostri imprenditori si fidano di noi”.

 

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