All’indomani della tragedia del Cessna che ha visto la morte di Antonio Savoldi, 39enne bresciano cresciuto in via Cremona e del collega 50enne Alfred Segariol, la ricostruzione del disastro aereo appare più chiara. Uno dei due motori del Cessna di colpo ha perso potenza causando al velivolo, partito dall’aeroporto di Montichiari e diretto verso Roma Urbe, di avvitarsi su se stesso precipitando su un capannone a velocità sostenutissima. Prima di schiantarsi il quadriposto ha sfiorato i tetti di diverse case mentre la gente del posto assisteva impotente alla caduta. Quando si è verificato l’impatto le bombole di gas contenute nei capannoni sono esplose dando vita a fiamme alte anche 15 metri che non hanno lasciato scampo ai due piloti.