Un documentario che ridefinisce la nascita come l’argomento più pressante fra i diritti umani al giorno d’oggi. Verrà proiettato in più di 1000 sale nello stesso giorno, giovedì 20 settembre 2012. Anche i bresciano avranno la possibilità di partecipare all’evento, visto che la Casa del Popolo Euplo Natali di via Risorgimento 18 a Urago Mella proietterà il documentario.
"Libertà per il parto", questa la traduzione del titolo, è un documentario "militante" della durata di 60 minuti realizzato con la
partecipazione dei più noti e riconosciuti esperti del parto e di esperti legali sul tema dei Diritti Umani, uniti per chiedere un cambiamento radicale dei sistemi di assistenza alla maternità in tutto il mondo.
Perchè questo film? Hermine Hayes-Klein, giurista, organizzatrice della recente conferenza sui Diritti Umani nella nascita, tenuta a Le Hague in Olanda, ha detto: "Il modo in cui il parto è trattato in molti paesi nel mondo è molto problematico. Milioni di donne
gravide vengono spinte negli ospedali, costrette a stare sdraiate e tagliate durante il parto. Sono sottoposte ad interventi farmacologici e chirurgici, che alcuni operatori ammettono di imporre loro per ragioni economiche o per
convenienze varie. Le donne in tutto il mondo si stanno risvegliando e chiedono che la nascita non sia così; affermano che non deve essere così. La mancanza di rispetto e gli abusi non sono il prezzo necessario per la sicurezza".
Il film, prodotto dalla copia inglese Toni Harman e Alex Wakeford Libertà per il parto racconta la storia dell’ostetrica ungherese Agnes Gereb che è stata imprigionata perchè assisteva il parto delle donne nella loro casa. Una delle madri assistite dalla signora Gereb ha deciso di sollevare il caso, mentre aspettava il suo secondo figlio, volendo farlo nascere a casa, dopo un precedente parto a domicilio. Anna Ternovsky ha portato il suo paese in giudizio alla Corte Europea dei Diritti Umani e ha conquistato un verdetto che è una pietra miliare ed ha grandi implicazioni per la nascita in tutto il mondo.
Toni Harman, uno dei registi, dice: "Il giudizio scaturito dal caso Ternovsky-Ungheria alla Corte Europea dei diritti umani nel 2010 significa che ora in Europa, ogni donna ha il diritto legale di decidere dove e come partorire, ed
anche nel resto del mondo significa che ogni donna può usare il potere della legge per affermare quel diritto. Con l’uscita di "Libertà per il parto" noi speriamo che milioni di donne divengano consapevoli dei suoi diritti legali; perciò
il nostro film ha la possibilità di avviare una rivoluzione nell’assistenza alla nascitanel mondo e noi chiamiamo questa la ‘Rivoluzione delle Madri’".
Cathy Warwick, Direttrice esecutiva del Royal College delle ostetriche britanniche, dice: "Il parto sicuro dovrebbe essere un diritto fondamentale per le donne. Sfortunatamente per molti, molti milioni di donne e per i loro piccoli nel mondo non è così. Il mondo è disperatamente a corto di coloro che possono assicurare l’applicazione di questo diritto: le ostetriche. C’è bisogno che I leaders delle nazioni investano nella assistenza ostetrica".