Caso Matisse, il Pd chiede le dimissioni dell’assessore Arcai. La replica: lascio solo se me lo chiede Paroli

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L’assessore Arcai si dimetta. La richiesta del Pd è arrivata oggi. Non tanto in consiglio comunale, dove il capogruppo Emilio Del Bono ha usato una formula più soft (“le chiediamo di trarre le conclusioni”) che non è stata ben compresa dalla maggioranza dei presenti, ma subito dopo rispondendo alle richieste di chiarimento dei giornalisti. E’ questo il risultato dell’interrogazione presentata dal Partito democratico sull’affaire Matisse, finalizzata soprattutto a conoscere il numero dei reali visitatori della mostra e quanti siano stati i biglietti omaggio pagati dal Comune o da società collegate. Molto tecnica la replica di Arcai che ha sottolineato come Loggia, Brescia Musei e Artematica abbiano avuto nella vicenda “un ruolo diverso e non sovrapponibile” e quindi ha snocciolato i numeri forniti da Artematica: al 12 giugno circa 257mila biglietti staccati, di cui 25.236 omaggio. Arcai, ancora, non ha nascosto al delusione “per il fatto che la trasparenza assicurata (da Artematica, ndr) non ha avuto riscontro nella realtà” e annunciato che, qualora i numeri non dovessero tornare, anche la Loggia si costituirà parte civile chiedendo i danni. Infine una stoccatina nei confronti di chi “era possesso di elementi sulla questione e non ha segnalato per tempo la situazione alla Loggia in modo da permetterci approfondimenti”.

Dura la replica di Del Bono (Pd). “Questa vicenda”, ha detto, “dimostra che la cosa pubblica è stata gestita con approssimazione e modalità sconcertanti da tutti gli attori coinvolti. Lo stesso Arcai ha reagito con affermazioni spericolate e aggressive alle prime notizie, minacciando querele nei confronti di chi metteva in dubbio i numeri della mostra, ed è stato poi smentito dalla sua stessa maggioranza. Il vicesindaco ha dichiarato che Brescia è stata vittima di avventurieri. Ma chi li ha portati? Il sindaco? Credo che Fabio Rolfi dovrebbe tirar fuori dal ripostiglio la scopa di Maroni. E ad Arcai”, ha concluso il capogruppo Pd, “dico: si domandi se ha agito con responsabilità e ne tragga le dovute conclusioni”. Quindi Del Bono ha chiesto un consiglio comunale ad hoc per approfondire la questione e le responsabilità politiche della vicenda. La replica di Arcai, lapidaria, è arrivata anche quella a margine della seduta: "Mi dimetto solo se me lo chiede il sindaco".

Sul caso, in serata, è intervenuto anche il consigliere Claudio Bragaglio. “La vicenda Matisse-Artematica”, si legge in una nota, “ha assunto un significato così grave e rilevante da coinvolgere la responsabilità anche dell’intera Giunta Municipale. In particolare, essa investe direttamente ruolo e funzioni dell’assessore Arcai, che è chiamato nell’immediato a prendere atto della sua grave inadeguatezza e a rassegnare le proprie dimissioni. In assenza di tale decisione, il problema non può che investire la responsabilità del Sindaco Paroli, dal quale non ci si può che attendere il ritiro delle Deleghe assessorili”. 

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17 Commenti

  1. La trasparenza assicurata (io direi promessa) da Artematica, andava sicuramente controllata, magari con supervisioni "a campione" per il solo fatto che il bonus (+300.000 euro) o la penale (-200.000 euro) non mettevano in gioco bruscolini pubblici ma milionate di euro. Ed in questo vogliamo sapere chi ha presentato Artematica, quali referenze aveva, chi ne ha analizzato il profilo imprenditoriale e societario oppure semplicemente…chi erano gli sponsor politici.

  2. Solo per come è scritto il contratto (premio o penale per visitatori maggiori o minori di) doveva insospettire.. O erano tutti daccordo?

  3. presente in consiglio comunale: le parole di Del Bono sono state comprese benissimo da tutti. Ha chiaramente parlato di irresponsabilità e incapacità della giunta. Non è difficile prevedere che, per insabbiare la cosa addossando tutte le responsabilità ad un capro espiatorio, Paroli chieda ad Arcai di fare il classico "passo indietro". Sacrificarne uno per salvare tutti. Povero Arcai, forse, tutto sommato, è il meno peggio!
    Resta il fatto che artematica l’ha portata a Brescia personalmente Paroli, ed ora non può far finta di niente. Se avesse un minimo di senso di responsabilità civica dovrebbe dimettersi per primo. Purtroppo in Italia abbiamo troppi Schettino ancora in circolazione.

  4. Una cosa mi sono sempre chiesto : possibile che nei comuni, provincie, regioni "rosse" esempio emilia, toscana, umbria, ecc. le amministrazioni pubbliche funzionino tutte così bene ? Oppure è che lì – come ai tempi della Russia e di tutta la cortina di ferro dei paesi sovietici – NESSUNO PUO’ METTERE IL NASO perchè sono così bravi a nascondere tutto ???

  5. Giovannino, è possibile tutto in Italia. Ma questi signori che allegramente, dopo aver tagliato milioni di Euro di loro spontanea volontà ( non diano furbescamente colpa a Monti)ai servizi sociali, hanno REGALATO senza controllare 500.000 euro dei Bresciano ad Artematica, non sono degni della NOstra fiducia. E non è certo questione di destra o di sinistra, è questione di persone affidabili o no. E il primo inaffidabile, dispiace dirlo è il sindaco.

  6. Giova, sai che hai ragione? Pensa che sabato mio cugino di Milano è andato a Modena. Beh, prima è dovuto andare in un ufficio comunale (sai che a Milano c’è uno dei loro no? Pisapia si chiama). Gli hanno rilasciato una carta con cui si è fermato al posto di blocco a Melegnano, dove le guardie gli hanno messo un timbro con l’ora. A quel punto aveva un tempo contato per arrivare al confine con l’Emilia. Finestrini chiusi e niente autogrill, né benzina, pipì o una vodka (cioè, un caffè). Al confine, posto di blocco, altre guardie col colbacco (un caldo, poverine). Verifica dell’ora di partenza e via. Finalmente è arrivato a Modena.

  7. comunisti e anticomunisti ci fate tanta compassione, poveretti siete pezzi da museo. Ma vedrete che una casetta su marte ve la troviamo così potrete continuare ad abbaiare in pace tra di voi

  8. In verità l’assessore ha dichiarato: "lascio solo se me lo chiede il mio cane fufi", da allora pare che il cagnetto abbia cominciato miracolosamente a parlare è stato quindi subito imbavagliato e trasferito in un luogo sconosciuto prima che potesse pronunciare la fatidica richiesta!

  9. Con tutti soldi spesi non può essere legittimo pensare che sotto sotto non ci sia stato qualcosa di strano fra ARTEMATICA e chi avrebbe avuto il dovere di controllare?

  10. Sono daccordo con vergogna3. E’ legittimo pensarlo. Poi c’è chi esulta come se fosse un risultato di calcio. Ma non sarei comunque così entusiasta. Il problema resta. E cioè, quando ci sono soldini in mezzo, i nostri politici sembrano come degli invasati, con lo sguardo fisso sul malloppo pregustando già i momento di metterne le mani sopra. E questa è diventata prassi. Tutti i giorni le notizie sono costellate da questi vergognosi fatti di ruberie e appropriazioni indebite. C’è chi esulta oggi perchè il politico beccato di turno sta dall’altra parte. Poi arriverà il giorno che saranno i propri a farlo ed allora rincomincerà il balletto. Voglio per altro ricordare che è compito dell’opposizione (da qualsiasi parte stia), controllare e denunciare. Sono pagati "profumatamente" per fare questo. E lo sono talmente tanto, da far sembrare un "rimborso spese", un altro furto. Legalizzato, ma un ‘altro furto. E io pago…..

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