Arresti domiciliari nella sua terra d’origine, la Sicilia, per il funzionario dell’Assessorato alla Mobilità del Comune di Brescia. A decidere per la scarcerazione è stato il gip Enrico Ceravone che quest’oggi ha accolto la richiesta del legale del funzionario. Niente più carcere, quindi, ma custodia cautelare domiciliare con ritorno nella sua terra d’origine. Il funzionario è stato infatti accusato di corruzione, concussione e turbativa d’asta in merito all’inchiesta “Semaforo rosso” che ha portato all’arresto di altre due persone, un collaboratore dell’Assessorato e un imprenditore, entrambi ai domiciliari.
Ai domiciliari in Sicilia: sole, mare, pasta con le sarde, cassata alla ricotta. Beato lui, meglio delle convenzioni comunali pagate con i ticket e comunque lo stipendio (che continua per legge a percepire) ha ben altro pèotere d’acquisto laggiù.