Sono passati poco più di due mesi dalla sera di venerdì 27 luglio 2012, data in cui si è verificata l’imponente frana di Sonico che ha visto il torrente Rabbia scaricare quasi 400.00 metri cubi di fango e rocce nell’alveo del fiume Oglio e sulla Statale 42. La frana ha ostruito l’alveo del fiume Oglio creando forti rischi di esondazione, l’abitato di Rino di Sonico è stato sfiorato dalla frana e solo per puro caso non ci sono statevittime mentre la strada statale è rimasta chiusa per quasi 24 ore e soltanto grazie al prezioso lavoro dei volontari della protezione civile e dei vigili del fuoco tutta la zona è stata riaperta.
Nelle settimane successive la provincia di Brescia ha effettuato opere di contenimento sul torrente Rabbia per oltre 1 milione di euro che hanno evitato il peggio. Ora la stessa provincia ha a disposizione altri 5 milioni di euro (derivanti dalla legge «Valtellina») per completare gli interventi che limiterebbero i rischi di nuove frane in Val Rabbia ed in Val Camonica, purtroppo le opere hanno subito un rallentamento per poter rispettare il patto di stabilità. La problematica in questione, in questi giorni portata all’attenzione della Provincia di Brescia dall’Assessore Mario Maisetti, è stata anche oggetto di un’interrogazione parlamentare della Lega Nord.
"E’ impensabile – afferma il segretario della Lega Nord Valle Camonica Enzo Antonini – che queste risorse non possano essere utilizzate per far fronte ad una situazione di emergenza che impone la realizzazione di opere eviterebbero immense spese di ripristino e salverebbero nuove vite. Per questo motivo abbiamo predisposto un documento con cui chiederemo al governo di intervenire affinché le risorse impiegate per far fronte ai dissesti idrogeologici vengano escluse dal patto di stabilità. Il documento sarà oggetto di una raccolta firme tra ai cittadini ma anche e soprattutto tra gli amministratori e gli esponenti di tutte le forze politiche."