Da anni il “bike sharing” – presente in numerose città europee – è un indispensabile sistema di trasporto urbano. Ma non in tutte le città, perché una recente inchiesta a livello europeo ha rivelato che esistono una serie di problemi ed anomalie connessi a tale tipo di mobilità in alcune città del Vecchio Continente.
Il Touring Club Svizzero (TCS) per la prima volta in Europa ha avviato unitamente a 17 altri club di 16 paesi europei una sorta d’inchiesta per esaminare a fondo i sistemi di noleggio delle biciclette, prendendo in esame 40 città di 18 stati europei.
I criteri del test hanno riguardato la qualità della bicicletta, l’accessibilità del sistema e le informazioni a disposizione dei turisti. In particolare, la diversità dei sistemi è stata evidenziata dall’accessibilità per l’utilizzazione spontanea, soprattutto per le persone che scoprono la città per la prima volta. Sono state prese in considerazione anche la facilità d’accesso e le differenti possibilità d’utilizzo. Per completare la valutazione, sono stati esaminati la quantità e la qualità delle informazioni disponibili, l’equipaggiamento della bicicletta e i siti internet.
Una sola città ha ottenuto il voto "molto buono". Con il suo sistema "Vélo’v", Lione è al primo posto. Con ben 343 stazioni e 4000 biciclette, la città d’oltralpe è un esempio cui ispirarsi: le bici sono fruibili per tutti (24 ore su 24) alle fermate dei trasporti pubblici, la registrazione è rapida e gratuita, le stazioni sono completamente automatizzate e le informazioni risultano essere disponibili in varie lingue. Tre altri sistemi sono giudicati addirittura "molto insufficienti". Per esempio all’ultimo posto si trovano Amsterdam e l’Aia.
L’ Italia, com’era prevedibile, si trova tra gli ultimi posti della graduatoria. Solo i “bike sharing” di Milano e Torino ottengono il voto "buono", mentre quello di Parma deve accontentarsi di un "sufficiente" e quello di Bari addirittura “insufficiente”, tra le ultime in classifica. Nessuna traccia di Brescia.
I nostri beneamati assessori ambiscono a far diventare Brescia una città europea. Lo fanno cementificando all’inverosimile, costruendo parcheggi inutili e spalancando le porte a centri commerciali e rifiuti che vengono da lontano. Prendano esempio dalle città che guardano al futuro pensando al benessere dei cittadini
Siamo indietro 50anni, culturalmente e politicamente
che si era vantato cosí tanto! bocciato !
ma se Euromobility ha certificato che Bici Mia è il bike sharing più utilizzato d’Italia. Il doppio rispetto a Milano! Evidentemente questa indagine non ha inserito Brescia nel campione analizzata, ma che c’entra? Sempre a far polemiche!!