La nuova Orchestra Filarmonica della Franciacorta festeggia i 150 anni della Città di Chiari

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Il programma scelto per il concerto vuole rappresentare il legame ideale che attraversa l’Ottocento pianistico dalla Francia alla Russia: il pianismo chopiniano. Chopin è un compositore polacco ma imbevuto di cultura francese, Skrjabin un russo affascinato dalla cultura francese. Il risultato può essere solo uno: rendere il pianoforte uno strumento poetico. Entrambi vissuti all’ombra di un virtuoso, Liszt per Chopin, Rachmaninoff per Skrjabin, hanno cercato nella musica qualcosa che andasse al di là del funambolismo esteriore. Chopin trova questa dimensione nei Notturni, e i due dell’Op.48 rappresentano la vetta di tale dimensione, nei quali il compositore riversa il suo bisogno di esprimere l’inesprimibile, spesso andando anche contro le convenzioni musicali del suo tempo. Le Polacche poi rappresentano la sintesi delle due anime di Chopin: quella dell’esule polacco e del pianista da salotto. La danza polacca diventa così luogo eletto per esprimere tutti i turbamenti che agitano lo spirito del compositore, passando dall’irredentismo alla malinconia. Skrjabin allo stesso modo vive nell’eterno confronto con il suo coetaneo Rachmaninoff, celebre virtuoso. La sfida tra i due portò Skrjabin ad un danno irreparabile alla mano destra, ed è in questa tragica situazione che nascono il Preludio e Notturno Op.9 per la mano sinistra, composizione che rappresenta la forza di volontà dell’autore, che anche davanti ad una difficoltà così grande non si lascia abbattere. Come il suo corrispettivo romantico, Skrjabin trova il suo mondo ideale nelle piccole forme, come i Preludi. Ma in Skrjabin tutto sembra essere più condensato: la malinconia chopiniana diventa qui vero e proprio male di vivere, e la rivolta patriottica diventa un urlo esistenziale, l’Urschrei. Spesso Skrjabin viene definito come “un’indigestione di Chopin”, ma la realtà è un’altra. Skrjabin è un mago: prende la materia chopiniana, la assimila e la trasforma, rendendo un arcobaleno di dolci sentimenti un caleidoscopio di passioni trascinanti. Skrjabin e Chopin non vanno compresi: bisogna solo lasciarsi trascinare nei loro sogni e nei loro incubi.

PROGRAMMA DEL CONCERTO:
F. CHOPIN
Due notturni Op.48
• n.1 in do minore
• n.2 in fa diesis minore

Due polacche Op.26
• n.1 in do diesis minore
• n.2 in mi bemolle minore
WAGNER – MORELLO
Isoldes Liebestod
A. SKRJABIN
Preludio e Notturno per la mano sinistra Op.9
Sei Preludi da “24 Preludi Op.11”
• n.1 in do maggiore
• n.2 in la minore
• n.3 in sol maggiore
• n.6 in si minore
• n.9 in mi maggiore
• n.14 in mi bemolle minore
 
NICOLA MORELLO – Pianista
Nato a Lecce nel 1982, ha intrapreso lo studio del pianoforte in giovanissima età, diplomandosi presso il Conservatorio di Musica “Tito Schipa” di Lecce con il massimo dei voti, e laureatosi in Discipline musicali, indirizzo interpretativo- compositivo, percorso solistico, sotto la guida di F. Mammana. Si è perfezionato presso il “Egetemy Konservatòriuma” di Debrecen (Ungheria), e seguendo masterclasses con maestri del calibro di J. Jando, M. Duffek, R.Weininger, A. Kovacs, O. Parjoul, F. J. Thioiller, R. Cappello, S. Perticaroli, V. Balzani, V. Dvorkin, M. Abbado e L. Morales. Il suo repertorio spazia dal periodo barocco a quello contemporaneo, da Frescobaldi a Ligeti e Stockhausen. Apprezzato per la versatilità, tecnica e musicalità si è distinto in varie rassegne e stagioni concertistiche. E’ vincitore di diversi concorsi pianistici nazionali ed internazionali, vantando primi premi assoluti al “Rocco Rodio” e “Luigi Paduano”. Si è esibito in varie città italiane ed europee (Lecce, Cosenza, Teramo, Napoli, Roma, Arezzo, Perugia, Pesaro, Sassari, Barcellona, Madrid, Cordova, Bruxelles, Anversa, Debrecen) sia nel repertorio solistico sia in quello sinfonico. Nel 2008 si è esibito presso la sede del Parlamento Europeo a Bruxelles. Il pianista francese F.J. Thioiller lo ha definito “uno spirito pienamente russo nel cuore e nelle mani di un italiano” e il pianista ungherese Jeno Jando, “un perfetto interprete di Debussy”. Nell’agosto 2011 ha diretto "La Traviata" di Verdi e "L’elisir d’amore" di Donizetti al Teatro Ducale di Lecce. Nel settembre 2011 ha inaugurato la stagione lirica 2011-2012 del Teatro Grande di Brescia con il concerto-conferenza "Assaggi di stagione", del quale è stato relatore ed esecutore. Nel 2006 è stata incisa dal pianista tedesco G. Richter una selezione di suoi pezzi pianistici, tra cui la Pavane Op.17, nell’aprile 2012 sono stati eseguiti a Reggio Emilia, in forma da concerto, alcune brani e arie tratti dalla sua opera lirica "Ermengarda", e molte sue composizioni sono state eseguite da pianisti come Lifschitz, Dacic, Gekic, Itin. All’attività concertistica e compositiva affianca anche quella di revisore e critico musicale, collaborando con dipartimenti di musica antica di conservatori italiani su composizioni inedite di A. Scarlatti, P. Cafaro, ed altri. In particolare ha lavorato per il “Miami International Piano Festival” alla ricostruzione dell’ouverture del Tannhauser di Wagner-Gottschalk per un ensemble di 16 pianoforti a 32 mani. Collabora con diversi enti lirici, scuole di musica e concorsi nazionali ed internazionali. Dal 2009 è Direttore Artistico della "Istituzione musicale R. Rossellini" e dal 2012 è vicedirettore e vicepresidente dell’Orchestra di Franciacorta.

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