Sanatoria, Torri (Cisl): non centrato l’obiettivo di far emergere il lavoro sommerso

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“Credo che la ragione delle poche domande di regolarizzazione non dipenda dal fatto che ci sono pochi stranieri irregolari che vivono nel nostro Paese, ma dagli alti costi previsti per i datori di lavoro e dalla difficoltà di produrre la documentazione richiesta per comprovare la presenza in Italia al 31 dicembre 2011. Non meno influente, in questo difficile momento di crisi economica e occupazionale, nello scoraggiare i datori di lavoro ad utilizzare l’opportunità della sanatoria è stata la richiesta di far seguire alla regolarizzazione un contratto di lavoro full time”.

Enzo Torri, Segretario generale della Cisl di Brescia spiega così i numeri molto contenuti della sanatoria 2012. “A fronte delle moltissime richieste di informazioni che abbiamo avuto – continua Torri – ieri sera, alla chiusura delle operazioni, dall’Anolf Cisl di Brescia erano state inoltrate 191 domande, così suddivise: 7 per posizioni di lavoro subordinato; 184 per lavoro domestico (colf) di cui 38 per il lavoro di cura (badanti). A presentare le domande sono stati 123 datori di lavoro italiani e 68 datori di lavoro stranieri”.

“Tutto si può dire – conclude il Segretario Cisl – ma non che il Governo abbia centrato l’obiettivo di far emergere il lavoro sommerso. Attendiamo adesso di vedere tempi e risultati delle verifiche sull’ammissibilità delle domande che verrà fatta dallo Sportello Unico per l’Immigrazione perché non è detto che approfittatori e sfruttatori abbiano fatto anche stavolta qualche vittima inoltrando domande alla leggera, senza un serio controllo dei requisiti, illudendo datori di lavoro e immigrati”.

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