Borgosatollo: il paese a misura d’uomo

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    di ALESSANDRA TONIZZO – Torniamo nel "borgo ben pasciuto", ricco di storia, entro la fertile pianura Padana. Il paese delle risorgive – attraversato oggi dal Garza e dal Naviglio, nonché da diversi altri canali irrigui, dette seriole (Molinera, Motella, Vescovada,…) – è rimasto solo in parte legato all’agricoltura (si coltivano cereali, foraggi e vite, ed è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, caprini, equini e avicoli), mentre il settore che offre maggiori possibilità di occupazione risulta, pur tenendo conto della crisi odierna, quello dell’industria, vista la sensibile presenza di fabbriche metalmeccaniche e tessili.

     

    La vicinanza alla città qui non sembra fungere da "calamita", anzi: i borgosatollesi – la fascia d’età 14-64 è la più consistente in paese, grazie anche a molte nuove famiglie giovani – sentono d’avere tutto a portata di mano, sebbene gli esercizi commerciali stentino a rinnovarsi per paura della concorrenza cittadina. Il Comune è fervido d’iniziative – recente è l’apertura dello sportello Informadisabili, che offre assistenza e consulenza ai portatori di handicap –, e Borsadòl  (oltre novemila abitanti per una superficie di 8,5 kmq) stempera passato, presente e futuro negli occhi dei suoi abitanti, tra chi ricorda, chi spera, chi s’immerge avidamente nel quotidiano.

     

    Paese che vai, le nostre impressioni

    Si arriva in paese quasi senza accorgersene: a una manciata di minuti dalla città, il caos si dirada, il verde trova spazio insieme al silenzio, complice una manovra della viabilità che allontana il traffico (e fa ancora discutere). Comprensibile, dunque, la scelta di molti bresciani di trasferirsi qui, per tornare a vivere "a misura d’uomo", tra compere senza fretta, quattro chiacchiere, i profumi delle botteghe distinti nell’aria.

     

    Ci raccontano Borgosatollo…

    MARIO GATTI – CALZOLAIO Via IV Novembre

    All’ingresso c’è una bellissima foto d’epoca: è suo padre?

    “Sì, è lui: passati i 90 anni, lavorava ancora, a casa, come tutti i calzolai di un tempo. È stato mio padre, classe 1899, a tramandarmi questa passione, che ho poi sviluppato agli Artigianelli e in fabbrica, dove costruivo scarpe antinfortunistiche”.

    Chi viene, oggi, nel suo negozio?

    “Soprattutto gente di paese, ma anche un nutrito gruppo dell’hinterland, di preferenza donne”.

    Immagino che, a volte, le chiedano l’impossibile…

    “Oggi vanno molto i mille piccoli aggiustamenti che costano poco. Se, invece, una scarpa richiede un lavoro il cui prezzo è più “sostanzioso”, capita che la buttino e ne acquistino una nuova da 10 euro. Peccato che, a farne le spese, siano i piedi”.

    Che idea si è fatto del paese?

    “Abito a Borgosatollo da 14 anni e lavoro qui da trenta: questo è un paese molto tradizionalista, che inizialmente fa fatica ad accettarti ma poi ti apprezza”.

    È cresciuta, dall’anno scorso, l’unità tra i commercianti?

    “A dire il vero non lo so, perché nessuno mi ha mai interpellato e io, di mio, finito il lavoro torno a casa”.

     

    VANESSA POLA – PROFUMERIA Via IV Novembre

    Ha aperto quando era una ragazzina, a 22 anni: è stato difficile?

    “Ben 16 anni fa ho realizzato una passione, il sogno di aprire qualcosa che avesse a che fare con il mondo femminile: i genitori, soprattutto mia madre, non si sono limitati a caldeggiare l’idea!”.

    La profumeria come quintessenza di femminilità…

    “Vendo anche intimo, e questo è anche un luogo d’incontro: non si fanno spese mordi e fuggi, ma si parla. Tanto che le mie clienti – ragazzine come signore – sono anche amiche”.

    Borgosatollo è…

    “Un paese dove ci si trova bene perché la gente è cordiale, sempre propensa a fare due chiacchiere, solare e accogliente”.

    C’è crisi ma la donna non rinuncia a certi gesti…

    “Infatti il profumo è una cosa che piace sempre. Poi non manca mai l’articolo di regalo, a cui non si rinuncia”.

    Il paese ultimamente si è ingrandito…

    “Infatti, si vedono molti volti nuovi, tante coppie che passeggiano al sabato. Lasciano la città per una zona più tranquilla, anche se, per molti di loro, Borgosatollo è ancora un paese-dormitorio: alcuni, grazie ad oratorio e parrocchia, iniziano ad inserirsi”.

    Pregio e difetto del paese

    “Siamo ancora una realtà paesana, ma a due passi dalla città. Molti dicono che mancano esercizi commerciali… infatti stentano ad aprirne di nuovi, per timore della vicinanza a Brescia: io gradirei generi d’abbigliamento e calzature”.

     

    NADIA GUERRESCHI – SCRUPOLI ABBIGLIAMENTO Via IV Novembre

    Questa è l’arteria principale del paese che, nel 2000, ha rivisto la sua viabilità: vi siete abituati?

    “Forzatamente sì, ma era meglio prima per il folklore del paese: con il doppio senso era tutta un’altra cosa”.

    Borgosatollo in un aggettivo

    “Tranquillo, nell’immediata vicinanza alla città: qui ci devi venire, non è di passaggio come San Zeno”.

    Il comune è impegnato nella riduzione delle emissioni Co2 nell’ambiente: secondo lei è fattibile?

    “Non seguo molto il tema, ma penso che tra qui e Brescia non cambi molto: a due passi c’è l’inceneritore…”.

    Le nuove famiglie si stanno ambientando?

    “Vivono un po’ il paese come dormitorio, lavorando al mattino e tornando alla sera: la loro comodità è di rincasare in un borgo, lontano dal caos”.

    C’è più sinergia tra i commercianti, per iniziative varie?

    “Direi di no. A volte tentano l’evento, ma io non partecipo perché non vedo niente di interessante, cose di poco conto, e credo che, così vicini alla città, più di tanto non si possa fare. Non abbiamo nemmeno una piazza vera e propria: è chiusa, a sé stante”.

     

     

    VITTORINO POLA – BAR OSTERIA AL CERVO ViaSantissima

    La sua attività è da poco entrata nel registro degli esercizi storici: ci racconti!

    “Nonno Pietro, nel 1917, ha acquistato quest’abitazione e l’ha adibita ad osteria con bocciodromo, dopo aver gestito una locanda in piazza. Durante il Fascismo, il locale è stato precettato come Circolo locale, ma qui si respirava aria repubblicana, così ci è stata ritirata la licenza, ridataci solo dopo la Liberazione”.

    Queste mura, di storia, ne hanno vista. E lei, dall’82 ad oggi?

    “Il cambiamento più grande per Borgosatollo è stato il progressivo appiattimento culturale, civile e morale, a cui si è aggiunta la crisi”.

    I giovani possono ancora sperare di trovare lavoro in paese?

    “Fino a un paio d’anni fa era possibile: ci sono molte imprese, attività artigianali e industriali del terziario che però, con il calo dell’edilizia, ora non prevedono nuovi inserimenti, un po’ quello che accade in tutta Italia”.

    Un pregio e un difetto del paese.

    “C’è un grande spirito imprenditoriale nei borgosatollesi, già nel dopoguerra ingegnatisi con il commercio ambulante: siamo attivi, esuberanti, anche un po’ “furbetti”. Oggi manca la prospettiva del domani, si guarda con ansia al futuro, non solo i giovani ma anche chi ha famiglia”.

    Il centro ha riacquistato vigore dopo i primi contraccolpi della viabilità interna?

    “Il calo di tensione nel centro storico si sente ancora, complice anche il cambio delle abitudini: si guarda troppa tv, si sta in casa”.

     

    Le nostre domande a…

    FRANCESCO ZANARDINI, Sindaco di Borgosatollo

    Sono tante le famiglie che vengono a Borgosatollo per allontanarsi dal caos della città: cosa proporre per far loro vivere davvero il paese?

    “Borgosatollo è un paese confinante con Brescia: per questo motivo riesce a unire la tranquillità di un centro urbano con la vicinanza agli svaghi e ai servizi offerti dalla città. Alle famiglie che vi si spostano, il paese può garantire un buon livello dei servizi. Le aree verdi sono ben tenute: tra queste spiccano il parco Cantarane, in posizione centrale e che sarà ulteriormente ampliato, e il Centro sportivo comunale “B. Pola” che, con i suoi campi da calcio, calcetto e tennis, durante l’estate ospita la maggior parte delle feste organizzate dalle numerose associazioni locali. Varie le iniziative anche in campo culturale, che hanno visto il teatro comunale sede di concerti, rappresentazioni e incontri”.

    È recentemente attivo, in comune, l’Informalavoro: è ancora possibile, per i giovani, trovare un’occupazione in paese?

    “Ad est del paese c’è un piccola zona industriale, a prevalenza artigianale, che ha un numero medio di addetti per azienda relativamente basso. L’agricoltura è ormai un’attività per poche persone. D’altro canto, le occasioni di lavoro non mancano nei paese limitrofi, che hanno tessuti produttivi più sviluppati. Lo sportello “informalavoro” sta costruendo una rete fra le imprese locali e i residenti. I primi frutti si sono già colti: alcuni borgosatollesi che si sono avvalsi dei servizi dello sportello hanno trovato un’occupazione in paese, con beneficio per la loro qualità di vita, per l’economia locale e – perché no – per l’ambiente”.

    Il comune ha aderito a un piano ambientale che mira a ridurre del 20% le emissioni di Co2 entro il 2020: sarà un’iniziativa solitaria, dunque un po’ ambiziosa? Da dove partirete?

    “L’adesione al Patto dei Sindaci, con tutto ciò che ne consegue, non è un’iniziativa solitaria; rappresenta il primo passo di un processo che, nell’arco di un paio d’anni, porterà il Comune di Borgosatollo oltre che alla realizzazione di attività volte a promuovere la sostenibilità energetica nel nostro territorio, anche alla realizzazione della certificazione ambientale Iso 14001/Emas. Si partirà con la stesura di un inventario delle emissioni di gas serra prodotte e rimosse annualmente all’interno del territorio comunale da attività di vari settori, cui seguiranno l’adozione di un “Piano Clima”, per la riduzione delle emissioni climalteranti nel territorio, e di un sistema di monitoraggio degli obiettivi e delle azioni previste dal piano. Nel frattempo, si sta procedendo alla raccolta dei dati per la stesura dello “Stato dell’Ambiente di Borgosatollo”, che costituirà la base iniziale da cui partire per la certificazione ambientale. Infine, voglio ricordare l’importante risultato ottenuto nel 2011 nel settore rifiuti, con il raggiungimento nel giro di pochi mesi di una percentuale di raccolta differenziata superiore al 70%”.

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