Torbole Casaglia, un nuovo inizio

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    Diminuito il traffico e migliorata la qualità dell’aria, il paese ora punta sul nuovo polmone verde del centro sportivo.

    di ALESSANDRA TONIZZO – A un anno di distanza, torniamo a Torbole Casaglia, percorrendo quella dozzina di chilometri che separano il paese dalla città ammirando i disegni lattei della galaverna.

    Alla destra del fiume Mella, nella parte centro-meridionale della provincia, ritroviamo la tranquilla routine di una realtà maturata in fretta: 3mila anime in più in meno di dieci anni, un calibrato sviluppo edilizio, il conseguente ripensamento della viabilità interna. Quest’ultima, dopo non poche perplessità, inizia oggi a riscuotere consensi più larghi in paese, specialmente tra quei commercianti che, pegno la diminuzione della clientela di passaggio, hanno però palesato l’accrescimento della dimensione estetica e ambientale di Torbole.

    Meno traffico, più tranquillità con pedonalizzazioni e rotatorie, aria più respirabile (spetta infatti a Torbole il miglior risultato – classificato come “accettabile” – dell’intera ricerca per l’aria effettuata dalla fondazione Cogeme sulla qualità dell’ambiente della pianura lungo l’Oglio, sebbene il quadro generale, bollato come “mediocre”, risulti preoccupante): il paese rivela più fiducia, qualità necessaria per fronteggiare una crisi onnipresente e, dunque, papabile.

    L’economia – fondata sulla positiva coesistenza di attività agricole, commerciali e industriali (nei comparti edile, tessile, metalmeccanico, automobilistico e della lavorazione del legno) – resta a galla, stringono i denti i residenti che, spesso pendolari, spartiscono spese e necessità tra il borgo e i centri limitrofi.

    Cosa manca, per questo 2012? Una coesione maggiore, che faccia superare l’annoso campanilismo, superstite tra i meno giovani, fra Torbole e Casaglia, e sia foriero di un nuovo senso d’appartenenza ad uso delle nuove leve.

     

    Le nostre impressioni

    Tornare a Torbole, sotto la morsa del gelo che ridisegna gli spazi, è come rivedere un film di cui non ricordi il finale: si resta ottusamente sorpresi. Niente è cambiato, eppure si avverte la presenza di qualcosa… meravigliosamente fuori posto. Una serenità inattesa, la compostezza del quotidiano.

     

    Ci raccontano Torbole Casaglia

     

    ROSANNA CORSINI – FLORIDEA P.za della Repubblica

    Lavora qui da tre anni: che clientela avete?

    “Molto varia: uomini e donne, in percentuale maggiore del paese, ma anche da fuori”.

    Come avvertite la crisi?

    “Gennaio è un mese difficile per i fioristi, invece devo dire che a Natale, tutto sommato, si è lavorato alla stregua degli anni passati”.

    Il paese è accogliente?

    “Per sentito dire, la gente da poco arrivata in paese fa un po’ fatica ad inserisi: Torbole sembra un po’ chiuso verso le novità”.

    C’è ancora campanilismo tra Torbole e Casaglia?

    “Io lo sento ancora, soprattutto nelle persone di una certa età”.

     

    PAOLA MAGNI – CAFFÈ DELLA PIAZZA P.za della Repubblica

    Avete anche clientela di passaggio?

    “Sì: quelli che vanno verso la Bassa bresciana o la città”.

    Come si vive a Torbole Casaglia?

    “Si sta bene, non ci manca niente, poi siamo a dieci minuti dalla città e da Roncadelle o Travagliato, paesi molto forniti”.

    C’è ancora molto turn-over di attività, in paese?

    “Un po’ sì, complice la crisi, poi a Torbole è difficile avere un’attività fiorente: noi abbiamo avuto anni di lavoro, ma anche anni difficili”.

     

    DARIO RICCA – FERTO FERRAMENTA P.za della Repubblica

    In piazza da vent’anni, ma residente a Orzinuovi: come trova il traffico?

    “Faccio su e giù tutti i giorni, ma non mi lamento: la mattina presto il traffico è scorrevole, poi rientro in tranquillità alle sette di sera”.

    Ha una clientela mista, ma oggi per cosa si va in ferramenta?

    “Oggigiorno la gente cerca di arrangiarsi il più possibile, quindi qui va di tutto, dalle serrature alla pittura. È il ritorno al “fai da te” nei tempi di crisi, che noi, in negozio, avvertiamo specialmente con le aziende”.

    Le chiedono consigli pratici?

    “Certo, da come togliere una macchia di muffa a montaggi vari”.

    Che idea si è fatto di Torbole?

    “Un paese di gente tranquilla, cordiale, senza tante pretese”.

    Verrebbe a viverci?

    “Per ora sto bene a Orzinuovi”.

     

    SIMONE INGANNI – ABBIGLIAMENTO Via Mazzini

    Qual è la storia della sua attività?

    “Questo negozio era di mia suocera, esiste da oltre quarant’anni: una volta andata in pensione, sei anni fa sono subentrato io”.

    Come sta andando?

    “C’è crisi, certo, ma sto andando abbastanza bene, riesco ad andare avanti, soprattutto perché lavora anche mia moglie”.

    Che Natale avete passato?

    “Brutto, non è stato sentito: tra crisi e manovre varie la gente non ha speso, e anche i saldi battono la fiacca”.

    Lavora con la gente di paese?

    “Ben più della metà della mia clientela viene da fuori”.

    A livello ambientale, l’aria di Torbole Casaglia è buona?

    “Io non sono affatto preoccupato: anzi, con la tangenziale, pur togliendo un po’ di clientela, il paese si è abbellito e l’aria è migliorata”.

    Cosa chiederebbe al suo sindaco?

    “Di coinvolgere maggiormente i commercianti e tenere più unito il paese, sull’esempio di Travagliato dove, innanzitutto, la gente frequenta il suo paese e poi, eventualmente, va fuori, mentre qui è l’inverso”.

     

    Voce ai passanti

    Luigi, 29 anni

    “Dalle sette di sera in poi il paese è spento, tranne venerdì e sabato, quando si movimenta un po’. La domenica, messa a parte, è vuoto”.

    Milena, 46 anni

    "Torbole sta diventando un paese di periferia: si lavora fuori, si rincasa alla sera".

    Mirko, 35 anni

    "Se il paese è vivo? Fino ad una certa ora ci sono solo pensionati e casalinghe, poi pian piano si anima".

    Pino, 70 anni

    "Il Natale qui è stato un po’ fiacco, mancava l’atmosfera!".

     

    Le nostre domande a…

    DARIO GIANNINI, SINDACO DI TORBOLE CASAGLIA

    Lo scorso anno ci parlò del progetto di un nuovo grande centro sportivo-ricreativo, un bel polmone verde per il paese: risultati?

    “Il progetto è in fase di ultimazione: in seguito all’approvazione del Pgt si è provveduto ad effettuare la nuova perizia per dare il valore economico attuale all’area dove sorge il vecchio centro tutt’ora funzionante. In questi mesi dovremmo concludere il progetto definitivo ed esecutivo del primo lotto ed entro fine anno, salvo nuovi stop da parte di leggi, decreti o altri imprevisti, concludere l’iter di tutti i passaggi amministrativi e burocratici e bandire la gara di appalto sempre per il primo lotto”. 

    Sono in programma degli eventi aggreganti che diano maggior senso d’unione al paese (una necessità palesata da commercianti e residenti)?

    “Abbiamo dato vita, con i comuni di Flero, Castel Mella e Roncadelle, al distretto del commercio. È inoltre in corso la programmazione di iniziative e manifestazioni culturali  aggreganti per la cui realizzazione chiederemo la collaborazione di tutte le associazioni. In questi giorni, poi, è in fase di stesura il calendario di tutti gli eventi che si terranno sul territorio”.

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