Le “Donne per Brescia” non vogliono il Bigio

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"Donne per Brescia", formazione civica guidata da Anna Seniga, non vuole il Bigio che sta per tornare in Piazza Vittoria (leggi l’ultimo articolo di bsnews sull’argomento http://www.bsnews.it/notizia.php?id=20158). Non lo vuole sia perché rappresentante, secondo il gruppo, di un maschilismo fascista, sia perché i 150mila euro spesi per il restauro sono troppi e potevano essere lasciati nelle tasche dei cittadini o essere investiti sugli asili nido, sui trasporti, o sulla cultura fruibile per mamme e bambini. La risposta dell’assessore ai lavori pubblici Mario Labolani, come scrive il Corriere, è immediata "I soldi per i lavori di riqualificazione della piazza compreso il ritorno del Bigio li paga Brescia mobilità; la riqualificazione è concordata con la Soprintendenza, in piazza Vittoria torna quello che c’era, fontana e Bigio: può essere criticata la storia, ma non la statua, opera d’arte di pregio di Arturo Dazzi, uno scultore molto importante della storia dell’arte".

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19 Commenti

  1. Separare l’analisi e lo studio di qualunque opera d’arte dal perido storico e sociale in cui è stata realizzata è veramente il massimo della incultura artistica, storica e sociale.

  2. "maschilismo fascista" ossignur a 80 anni di sitanza cosa ci tocca ancora sentire , ma ogni tanto fare una bella trom@@ta no eh ?

  3. "in piazza Vittoria torna quello che c’era" … per fortuna non hanno detto a Labolani che prima c’era un quartiere altrimenti nel PGT avrebbero messo qualche bella volumetria anche lì! … E perchè non tornare alla Brescia romana rimettendo cardo e decumano ?!?!? Se l’hanno tolto proprio nella storia troviamo dei buoni motivi … Cosa faranno adesso? Al posto dei busti di Cavour e Tovini in loggia rimetteranno quello del Duce che hanno spolverato per la mostra in Santa Giulia?!

  4. PS. per SILVIA66 … evitiamo di cadere in queste battute sufficientemente squallide … non vorrei diventassi una SILVIA69 🙂

  5. Sono le stesse femministe sinistre alle quali avere la città piena di pakistani e maghrebini molestatori e retrogradi va benissimo,il problema è un’opera d’arte di 80 anni fà….

  6. Eccole qui le eredi naturali della Leonilde! Pronte a dare battaglia. Pronte a dare battaglia al maschilismo fascista. Ma volete mettere un bel ritratto contemporaneo del tipo "uomo con basco e sigaro"?

  7. Salve, prima di tutto consiglio di approfondire l’informazione sull’autore sull’autore, senza essere politicamente influenzati. La piazza e’ effettivamente una bellissima piazza, che ha passata molta piu’ parte della propria storia con spazi liberi che non con il "Bigio".La statua stessa e’ stata criticata sin dall’inizio per la sia anonimita’, ha lasciato impronta del suo passaggio puramente nel soprannome dato al bar impero : "èl bar dèle ciàpe", visto che le terga della statua erano ben esposte alla vista da questo locale e vista la stazza del maschione, giusto quelle da lì si notavano. Per altri attributi, si era provvisto gia’ all’epoca ad " incartare" il solo particolare ben curato nella scultura con una foglia di alluminio che ne coprisse anche gli errori anatomici. Ben poche altre manifatture dell’epoca son state asportate a Brescia,nella stessa piazza insiste un manufatto di pregio, l’arengario e merita ed ha sempre meritato di rimanere in sede. Gli attentati dell’epoca hanno sempre mirato al " Bigio" e mai a quella struttura inneggiante all’impero fascista in maniera esaltante dalla quale il Duce tenne il discorso di inaugurazione della piazza. I nomi dati all’epoca furono "Lelo" nel senso di stupido al quale si aggiunse Camillo per darne una motivazione che non fosse punibile.
    Gia’ i tempi esprimevano l’idea del popolo….

  8. Parlando prettamente in termini economici, sono stati spesi soldi per costruirla questa statua, per smantellarla, per tenerla in un deposito… tanto vale restaurarla (e tenere presente che costa più il trasporto del restauro, è possibile?)! Io trovo che siano stati spesi peggio i soldi per la metropolitana (che non verranno mai ammortizzati) o per il parcheggio sotto il castello, questi soldi non torneranno comunque nelle tasche dei cittadini. Dal punto di vista artistico non sarà il David di Donatello ma è comunque un’opera di un certo valore che non ha senso resti ad ammuffire come tante altre opere d’arte che la nostra città purtroppo non ha modo di esporre.

  9. signor Labolani, Brescia mobilità è pur sempre una partecipata dal comune. Se così non fosse è pregato di specificare cosa significhi il fatto,oppure "paga Gioppino"? Quel denaro potrebbe essere fuibile per ben altre opere. Sulla valenza di Dazzi non ho dubbi. Ma chi di noi non falla ? Credo anche il Dazzi abbia avuto momenti di scarso rendimento. E’ puramente un mastodonte e giaà allora era chiamato sì Bigio ( el bigio era detto tra donne l’atrributo maschile ) ma anche falsamente chiamato Camillo,al quale poter dare liberamente il soprannome di Lello ovvero Lelo… inutile tradurre per chi e’ del luogo. Già allora non la si apprezzava, ne testimonia il fatto una poesia del "Rasighì" su di un foglio dell’epoca, dove se ne parla come di una statua fatta ad un uomo arrabbiato, rigido e inespressivo con il suo pugno ben chiuso. Terminata l’esposizione sulla statua vorremmo invece sapere il motivo del voler spendere così il denaro bene o male pubblico. Si ritiene sia attrattiva turistica questo gigante indifferente? Vorrò poi vedere il come sarà rispettata la fattura della fontana. Viste le nuove normative sulla sicurezza una bella staccionata doppia sottolineerà la vasca a raso oppure come in origine potrà essere fatta ad di sotto del piano della piazza per rispettarne gli spazi liberi ? Già intuisco molti ma e se in risposta… e noi cittadini sempre a subire. Ma davvero vi costa molto una consultazione con noi??

  10. statua di chiaro stampo fascista, il culto del corpo maschile nudo appassiona di destrorsi sin dalle origini… eppoi la lega vuol mostrare quel che le resta di duro, no?

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