Undicenne pakistana picchiata in casa: la Procura indaga su genitori e fratello maggiore

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Voleva vivere come tutte le sue coetanee, all’occidentale, la ragazzina di 11 anni di origine pakistana che ha avuto il coraggio di denunciare le percosse e le violenze subite in famiglia. Ma per lei, tradire le tradizioni del suo popolo ha avuto conseguenze tragiche: botte in famiglia e il trasferimento in una comunità protetta. La vicenda è diventata pubblica all’indomani della denuncia delle insegnanti che una mattina l’hanno trovata singhiozzare tra i banchi di scuola coperta di lividi e feriti su braccia e gambe. Ora il fascicolo di maltrattamenti è finito in Procura e al centro delle indagini ci sono i genitori e il fratello della giovane pakistana.

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23 Commenti

  1. deve essere introdotta nella nostra legislatura l’aggravante di genere. chi compie una violenza contro una donna o una bambina deve subire una condanna maggiore: le donne e le bambine non appartengono al padre/padrone. in Italia ogni tre giorni viene uccisa una donna perché c’é un uomo che non accetta che la donna possa autodeterminarsi: deve essere sua o di nessuno. ugualmente a molte bambine, spesso in famiglie islamiche, viene impedito di studiare o di crescere liberamente. facilitare la cittadinanza italiana alle donne straniere aiuterebbe loro a difendersi meglio.

  2. EVVIVA LA VOGLIA DI INTEGRARSI ! dobbiamo essere a fianco delle donne straniere perché possano scegliere come vivere. CITTADINANZA SUBITO !!

  3. Pur di dimostrare di quanto siamo bravi e civili siamo arrivati al punto di esserno noi ad essere integrati alle loro culture. Questo porterà alla scomparsa dei nostri simboli e valori religiosi, culturali e nel breve futuro anche quello politico. Questa integrazione non mi piace. Loro non vogliono rinunciare giustamente alla loro cultura e noi, che non abbiamo nemmeno il senso della nazione, lasciamo che siano loro, con l’aiuto della sinistra (che il senso della nazione non l’hanno mai avuto) ad integrare noi.

  4. l’integrazione é reciproca o non é. altrimenti si chiama assimilazione. senza autodeterminazione della donna non c’é integrazione, perché viene a mancare la reciprocitá uomo-donna. viva l’integrazione!

  5. sulla difesa dei diritti delle donne l’integrazione se serve deve essere anche forzata. se in una famiglia si commettono reati da parte di un padre/padrone la figlia viene protetta ed il padre condannato. é integrazione anche questa.

  6. Lobo tagliato al nipotino di 14 anni che non partecipa ad una funzione religiosa in una moschea di Vicenza. Qui non ci sono donne da difendere. Qui ci sono solo bambini che devono essere difesi da una cultura ed una mentalità integralista e violenta a prescindere. A casa loro probabilmente sarebbe stato normale. Qui no. Almeno non ancora.

  7. Secondo me il problema dell’amico dei migranti è che dovrebbe integrare il proprio cervello con la realtà visto che sembra vivere nel mondo delle favole.

  8. tagliare le orecchie ai bambini non é normale in nessun paese, dai. adesso esageri. Una volta si diceva che i comunisti mangiavano i bambini….

  9. E’ vero. Non è una cosa normale tagliare lobi ai ragazzini. Non sono così fortunate invece le ragazzine. (In Italia si parla di 2000-3000 bambine a rischio infibulazioni per ragioni culturali da dottori compiacenti. Non le posso suggerire di pensare di che nazionalità sono. La lascio immaginare quali rapporti e quali sforzi possono fare per cercare di integrarsi nella nostra società. Negli anni 30 il regime sovietico, a qualcuno tanto caro, ridusse la popolazine ucraina alla fame più nera al punto da costringerli a mangiare essere umani per non morire di fame. E’ vero quello che dice. I comunisti non mangiavano i bambini. Li facevano mangiare agli altri. Tornanado all’infibulazione, il Corano, come trova scritto anche su wikipedia, non lo prevede , però, giusto per non farsi mancare nulla, esiste addirittura una associazione islamica che finanzia l’infibulazione gratuita già dalla scuole primarie. Cosa vuole che sia il taglio di un orecchio? O la lapidazione di una figlia sotterrata poi nel giardino di casa?. Rivolta verso la mecca…si intende! Nel nome della religione e della loro medioevale cultura.

  10. un po’ confuso qs sera… sta mettendo insieme tante cose che non centrano nulla: infibulazione, islam, comunismo. l’infibulazione non ha nulla a che fare con l’islam. il comunismo invece fa parte della nostra cultura, come il nazismo. ideologie nate nel cuore della cultura cultura occidentale.

  11. Non faccio confusione. Ritengo violenza un taglio del lobo esattamente come lo è l’infibulazione. L’infibulazione non ha ha che fare con il Corano. Ha invece molto a che fare con la cultura islamica. Il comunismo o nazismo farà parte della sua cultura, non della mia. Al limite può far parte della storia di questo paese. Io sarò confuso, lei invece idee molto poco chiare sul concetto di violenza fine a se stessa e violenza dovuta ad arretratezza culturale

  12. la radice della violenza umana sta nell’intolleranza, alimentata dalla paura. la stessa infibulazione ha ha che fare con la paura: la paura arcaica e tribale (non centra nulla l’islam) della sessualità femminile.
    la paura dei diversi, dei gay, degli ebrei, alimenta l’intolleranza e la violenza. la xenofobia alimenta la violenza. ci vorrebbe forse maggiore riflessione prima di concludere che noi (noi chi?) siamo buoni e gli altri (altri chi?) cattivi. non crede? si rischia altrimenti di alimentare l’intolleranza.

  13. VENEZIA (MEDIOEVO)- I genitori di due bambine nigeriane infibulate sono stati assolti dalla Corte d’Appello di Venezia perchè il reato non sussiste. SI tratta di un caso che destò molto scalpore a Verona, dove i due abitavano. Vennero arrestati nel 2006, con l’accusa – secondo l’allora nuova legge anti-infibulazione – di aver praticato questa prassi sulle rispettive figlie, secondo le tradizioni della Nigeria, Paese da cui entrambe le coppie di genitori provengono.
    Il tribunale di primo grado li condannò a 8 anni e 4 mesi di reclusione a testa, applicando la legge. Mentre gli avvocati difensori sostenevano che il taglio sui genitali – di pochi millimetri – delle bambine fosse una necessità date le abitudini della famiglia. Infatti, nel loro villaggio, le bambine sarebbero state discriminate se non avessero avuto quel taglio.
    Opinione accolta dalla Corte d’Appello, che ha deciso per l’assoluzione. Anche se solo tra 90 giorni si conosceranno le motivazioni della sentenza.
    Paura de che? Questi sono arretrati centinaia di anni. Le donne arabe non possono nemmeno guidare l’auto.
    Paura de che? Di farsi investire? L’ultima trovata è quella di poterle rintracciare con un cellulare qualora si dovessero allontanare o dovessero tentare di scappare dal loro paese. Questi non si integrano nemmeno se li paghi. Altro che razzismo. Sanno fin troppo bene quello che vogliono. Tolga le luminarie, presepio e albero di Natale. Si prepari un burka. Giusto per non offendere la loro sensibilità e per il rispetto che gli dobbiamo.

  14. gran brutta pagina tra le tante del nostro paese , proprio alla vigilia della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, 2 avvocati di sesso femmimile hanno difeso i genitori della bambina …ah gia’ dimenticavo il giuramento che recita "Giuro di adempiere i miei doveri professionali con lealtà, onore e diligenza per i fini superiori della giustizia e per gli interessi della Nazione." …poi su molti giudici italiani nessuna novita’ ormai ci siamo abituati.

  15. Strumenti elettronici in grado di segnalare ai “tutori” uomini quando una donna sotto la propria tutela lascia il paese; purtroppo non siamo in un film di fantascienza ma nell’odierna Arabia Saudita. La procedura è entrata in vigore la scorsa settimana e dunque da adesso in poi ogni donna saudita è sotto il controllo di questo sistema che procede ad effettuare la segnalazione anche nel caso in cui la donna sia accompagnata dal proprio tutore. Ma cosa vogliamo integrare?

  16. imbarazzante il silenzio assoluto della civica di sinistra "donne per Brescia"….vi ricordate la conferenza stampa per il Bigio "fascista" ? qui il nulla assoluto e che dire di un altro silenzio quello della Consigliere del SEL Albini ? Capisco che per i sindacalisti o ex sindacalisti e’ dura dover spiegare come si possa difendere ad oltranza l’immigrazione di ogni cultura e nello stesso tempo difendere le donne contro la violenza…almeno provateci chissa’ mai che qualcuno vi creda.

  17. Un pakistano 53enne, residente in Svizzera, è stato condannato in appello dalla Corte Suprema a tredici anni e sei mesi di prigione. Ha ucciso la figlia perché aveva uno stile di vita troppo occidentale: fumava ed era fidanzata, comportamenti che l’uomo non accettava e che aveva già cercato di fermare più volte

    Il giorno dell’omicidio la 16enne, che era fuggita di casa, è stata arrestata per una rapina. I genitori sono andati a prenderla alla stazione di polizia. Una volta rientrati, il padre ha invitato la moglie e gli altri figli a uscire per poter parlare con la giovane. Invece, ha preso l’ascia e le ha inflitto 19 colpi. LA STORIA
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    Figlio picchia la madre, vestiva troppo all’occidentale

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