Nuova flessione della produzione industriale bresciana in ottobre

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L’attività produttiva delle imprese manifatturiere bresciane ha registrato in ottobre – secondo il Centro Studi di Associazione Industriale Bresciana – una nuova flessione, dopo l’incremento rilevato nella rilevazione precedente. La domanda dall’interno continua a mostrare segnali di forte difficoltà, e si percepisce un rallentamento delle vendite indirizzate sia verso i Paesi comunitari, su cui grava l’indebolimento dell’economia tedesca, sia nei confronti di quelli extra UE, che finora hanno fornito un importante sostegno al made in Brescia. Nel dettaglio, la produzione è diminuita per trenta operatori su cento, con un saldo negativo del 6% tra imprese che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione, mentre il livello di attività produttiva è giudicato inferiore rispetto al potenziale dal 55% del campione. La segmentazione della dinamica congiunturale per settore evidenzia una significativa eterogeneità: la produzione è dichiarata in aumento dalle imprese dell’agroalimentare e caseario, carta e stampa, chimico, gomma e plastica, legno e mobili in legno, materiali da costruzione ed estrattive, metallurgico e siderurgico, meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche, tessile. Per contro, si rilevano rilevanti contrazioni per gli operatori attivi nell’abbigliamento, calzaturiero, maglie e calze, meccanica tradizionale e mezzi di trasporto. L’andamento per classe dimensionale denota un aumento della produzione nelle imprese medio-piccole e grandi; è invece diminuita per le micro, piccole, medio-grandi e maggiori. L’utilizzo degli impianti riflette nel complesso l’evoluzione dell’attività produttiva, con una quota del 34% delle imprese che dichiara di averlo diminuito. Il livello di utilizzo, rispetto al potenziale, è ancora giudicato basso dal 48% del campione. Le vendite sul mercato nazionale hanno sperimentato una decisa flessione, con un saldo negativo del 26% tra operatori che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelle nei Paesi UE ed extra UE hanno registrato saldi negativi rispettivamente del 9% e dell’8%. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime risultano sostanzialmente adeguate alle esigenze dalla maggioranza degli operatori. La manodopera è rimasta invariata per il 76% delle aziende ed è diminuita per il 17%. Le previsioni a breve termine restano molto negative e non lascerebbero intravedere al momento alcuna interruzione dell’attuale processo recessivo: per la produzione, il saldo tra imprese che prevedono variazioni in aumento e in diminuzione è di meno 39%. Le prospettive sull’utilizzo degli impianti risultano in flessione per il 45% delle imprese. La forza lavoro è prevista stabile dal 73% del campione, in aumento dal 4% e in contrazione dal 23%. Gli ordini dal mercato interno sono attesi in ribasso dal 49% delle aziende, con un saldo negativo del 46% tra imprese che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelli dai Paesi UE ed extra UE presentano saldi negativi rispettivamente del 19% e del 9%.

L’andamento per settore

Abbigliamento – Le imprese del comparto evidenziano un nuovo significativo calo della produzione, dopo il modesto incremento registrato a settembre. Le vendite risultano in diminuzione sia sul mercato interno sia su quelli esteri. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute elevate rispetto alle esigenze aziendali. Le prospettive a breve propendono per il mantenimento degli attuali livelli produttivi; non si segnalano inoltre aspettative di variazione per quanto riguarda gli ordini e la manodopera.

Agroalimentare e caseario – L’attività produttiva del settore è in aumento, proseguendo la tendenza iniziata nei mesi precedenti. Le vendite sono in crescita sia in Italia sia sui mercati esteri. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute sostanzialmente adeguate alle esigenze. Le previsioni a breve relative alla produzione evidenzierebbero un’interruzione del recupero in atto; tale processo si estenderebbe anche agli ordini nazionali e non, oltreché alla forza lavoro.

Calzaturiero – Gli operatori del comparto dichiarano una rilevante flessione dell’attività produttiva, accompagnata da diminuzioni delle vendite in Italia e all’estero. Le giacenze di prodotti finiti sono giudicate insufficienti, mentre le scorte di materie prime sono ritenute nel complesso adeguate. Le aspettative per i prossimi mesi sono negative per tutte le variabili considerate, in particolare per la produzione e gli ordini nazionali.

Carta e stampa – L’attività del settore registra un incremento per la terza rilevazione mensile consecutiva. Le vendite sono aumentate in Italia e nei mercati extra UE, mentre non hanno subito variazioni quelle verso i Paesi UE. Le giacenze di prodotti finiti sono ritenute adeguate e le scorte di materie prime sono giudicate basse rispetto alle esigenze aziendali. Le prospettive a breve sono negative con riferimento alla produzione, agli ordini nazionali e comunitari, alla manodopera.

Chimico, gomma e plastica – L’attività produttiva del comparto è segnalata in modesto aumento, dopo la pausa registrata nelle due rilevazioni precedenti. Le vendite sono diminuite in Italia e nei Paesi extra UE, mentre sono rimaste invariate quelle indirizzate al mercato comunitario. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute nel complesso in linea con le esigenze aziendali. Le previsioni a breve sono negative per tutte le variabili considerate, segnatamente per la produzione e gli ordini provenienti dal mercato interno.

Legno e mobili in legno – Le imprese del settore evidenziano un rimbalzo dei livelli produttivi, dopo la flessione riscontrata a settembre. Le vendite in Italia e in Europa sono tuttavia diminuite, quelle verso i mercati extracomunitari non hanno invece subito significative variazioni. La manodopera è rilevata in aumento. Le aspettative a breve sono negative per tutte le variabili considerate, a eccezione che per gli ordini extra UE, per i quali si gli operatori del settore non si attendono alcuna flessione.

Maglie e calze – La produzione ha registrato una significativa diminuzione, che segue il recupero sperimentato nei mesi precedenti. Le vendite in Italia e nei Paesi esteri sono dichiarate in forte flessione, come la forza lavoro. Le previsioni a breve evidenzierebbero un ulteriore calo dei livelli produttivi, che coinvolgerebbe anche gli ordini nazionali ed esteri, oltre alla manodopera.

Materiali da costruzione ed estrattive – L’attività produttiva delle imprese del settore registra un lieve aumento, confermando i progressi registrati a settembre. Le vendite in Italia sono diminuite, mentre sono rimaste complessivamente invariate quelle verso i mercati esteri. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono considerate basse rispetto alle esigenze aziendali. Le previsioni a breve sono negative per tutte le variabili, in maniera più accentuata per la produzione e gli ordinativi domestici.

Metallurgico e siderurgico – Il settore evidenzia un incremento dell’attività produttiva per la terza rilevazione mensile consecutiva. Le vendite in Italia e all’estero sono tuttavia in diminuzione. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono giudicate nel complesso adeguate nei confronti delle esigenze aziendali. Le proiezioni a breve termine risultano estremamente negative con riferimento alla produzione e agli ordini provenienti dal mercato nazionale; per contro gli ordinativi dai mercati extracomunitari sono attesi in modesto aumento.

Meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche – Le imprese del comparto segnalano un ulteriore incremento della produzione, dopo quelli manifestati nelle due indagini precedenti. Le vendite in Italia sono di poco diminuite, mentre sono significativamente aumentate quelle verso i Paesi extra UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute sostanzialmente adeguate alle esigenze aziendali. Le aspettative a breve termine propenderebbero per il mantenimento dei livelli produttivi attuali, con un’accelerazione degli ordini provenienti dai mercati esteri.

Meccanica tradizionale e mezzi di trasporto – L’attività produttiva del settore ha registrato una diminuzione, dopo il recupero registrato nelle due precedenti rilevazioni. Le vendite risultano in flessione, in particolare quelle rivolte al mercato domestico. L’occupazione ha evidenziato una dinamica coerente con la produzione, evidenziando una contrazione rispetto al mese precedente. Le previsioni a breve sono negative per tutte le variabili considerate, soprattutto per quanto riguarda la produzione e gli ordinativi dal mercato interno.

Tessile – Il settore evidenzia un incremento dei livelli produttivi, andando a confermare il recupero sperimentato a settembre. Le vendite sono in aumento, in particolar modo quelle rivolte ai mercati esteri. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute nel complesso adeguate rispetto alle esigenze aziendali. La forza lavoro non ha subito variazioni significative. Le prospettive a breve termine sono tutto sommato positive, con un’ulteriore accelerazione degli ordini provenienti dai mercati esteri.

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