Arresti per mafia nel Bresciano, Rolfi (Lega): in città serve una sede della Dia

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I Carabinieri del Comando Provinciale di Brescia hanno eseguito nei giorni scorsi dieci ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di soggetti di origine calabrese accusati di porto abusivo di armi ed estorsione in concorso aggravata dal metodo mafioso.

In seguito a questo episodio, l’assessore alla Sicurezza del Comune di Brescia, il segretario provinciale della Lega Nord Fabio Rolfi è intervenuto per ribadire la disponibilità e l’impegno dell’Amministrazione comunale affinché venga collocata una sede operativa della Direzione Investigativa Antimafia sul territorio bresciano. “Questa importante operazione di polizia giudiziaria dimostra ancora una volta come la mafia a Brescia sia ormai ben radicata. – ha dichiarato – La verità è che questa pesante situazione è l’eredità lasciata al Nord Italia da parte della prima Repubblica con i provvedimenti di soggiorno obbligato, che solo la Lega Nord ha contrastato”. “Il quotidiano impegno delle Forze dell’Ordine e il lavoro della magistratura sono una garanzia di contrasto alla criminalità organizzata – prosegue Fabio Rolfi – anche grazie a una normativa più stringente, in materia di sequestri del patrimonio, adottata negli ultimi anni. Credo comunque che sia necessaria una azione repressiva e preventiva più forte da parte dello Stato sul territorio bresciano. Mi riferisco in particolare a un impegno concreto e reale per la collocazione di una sede operativa Dia sul nostro territorio. Brescia merita un surplus di attenzione, perché è una provincia produttiva, che quindi attira fortemente gli interessi della criminalità organizzata. Ho già avuto modo di esprimere, e intendo ribadirla in questa occasione, la disponibilità logistica da parte dell’Amministrazione comunale affinché si trovi una dislocazione idonea per la Dia nella nostra città”. “La lotta alle infiltrazioni mafiose e alla criminalità organizzata e la realizzazione della sede bresciana della Dia – conclude il vicesindaco – saranno il primo punto, in materia di sicurezza, del programma relativo ai prossimi 5 anni di mandato amministrativo”.

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