Matrimoni stranieri, Unar: illegittima la delibera del Comune di Brescia

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Con un comunicato la Cgil ha fatto sapere che l’Unar ha ritenuto illegittima la delibera con la quale il Comune di Brescia ha previsto controlli aggiuntivi sui matrimoni degli stranieri o almeno di uno di loro.

DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO:

In Italia esistono già delle leggi per contrastare i matrimoni di comodo. A Brescia, però, la solerte Amministrazione (quella che aveva inaugurato il suo mandato con il tentativo di introdurre il bonus bebè differenziato) Pdl-Lega-Udc ha voluto aggiungerci del suo, facendo approvare lo scorso anno una delibera nella quale si stabiliva che per gli aspiranti sposi stranieri servono il permesso di soggiorno e vengono previsti controlli aggiuntivi attraverso «adeguati meccanismi di collaborazione tra il Settore Servizi demografici e l’Ufficio di polizia giudiziaria della polizia locale». Ora l’Unar, l’ufficio nazionale antidiscriminazioni che fa capo alla Presidenza del Consiglio, interpellato sulla questione dalla Fondazione Guido Piccini per i diritti dell’uomo e dall’Asgi (Associazione studi giuridici sull’immigrazione) afferma che quella delibera è illegittima e deve essere ritirata in quanto in contrasto con la sentenza 245/2011 della Corte Costituzionale con la quale si stabilisce che il cittadino straniero non è tenuto a presentare il permesso di soggiorno per le pubblicazioni e la celebrazione del matrimonio in Italia. Nel parere si legge inoltre che «se la legge esclude che al cittadino extracomunitario possa essere richiesto, ai fini del matrimonio, la presentazione di un valido titolo di soggiorno, non appare ipotizzabile alcun obbligo dell’ufficiale di Stato civile alla trasmissione agli organi competenti della notizia criminis». Ribadiamo che secondo gli indirizzi assunti dall’Associazione nazionale ufficiali Stato civile e anagrafe (Anusca), per tutti gli adempimenti riguardanti lo stato civile (nascita, matrimonio, morte) non è necessario essere regolarmente soggiornanti in Italia. Fondazione Piccini e Asgi, sempre con il sostegno della Camera del Lavoro – CGIL di Brescia, hanno intanto spedito una lettera al sindaco di Roncadelle (e, per conoscenza, all’Unar) per segnalare che la riserva ai residenti del 40% dei futuri nuovi addetti al nascente centro commerciale è (indipendentemente o meno da eventuali provvedimenti regionali a riguardo) «in palese contrasto con il principio di libera circolazione dei lavoratori, che comporta la libertà di concorrere senza restrizioni a tutte le occasioni di lavoro che non implichino l’esercizio di pubbliche funzioni». L’invito è, quindi, a revocare il provvedimento in tempi rapidi e a darne adeguata comunicazione.

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1 COMMENT

  1. ancora una volta scornato il nostro "caro" rolfi. Legalitá, legalità, ma poi le leggi non le rispettano e/o se ne inventano su misura. Bene anche il richiamo al Sindaco di Roncadelle. I "difensori degli italiani" dove sono al proposito? italiani o stranieri tocca sempre alla CGIL.

  2. coccole inutili….quando vi capiterà quello che è capitato all’89enne Zavoli del PD chiederete all’Unar come mai è successo….dove eravamo….che abbiamo fatto?….oddio non si può tornare indietro?

  3. Se la cgil si dovesse preoccupare dei problemi dei lavoratori invece di fare i nuovi paladini dell’ingiustizia sarebbe molto meglio per tutti. Sopratutto per i lavoratori che li pagano.

  4. Ma la CGIL sta in piedi ormai solo con gli extracomunitari : ma provate a vedere chi sono i "lavoratori" che frequentano le loro sedi anche in provincia …… SOLO EXTRACOMUNTARI e quindi la CGIL si è aggrappata al " carozzone" degli immigrati almeno riesce a sopravvivere. Anche perchè i lavoratori italiani nel frattempo sono diventati nella maggior parte leghisti o berlusconiani ….

  5. vi é sfuggito nell’articolo la parte che riguarda la discriminazione dei lavoratori a roncadelle. la foga xenofoba acceca.

  6. E infatti non si sta parlando di lavoratori ma di future assunzioni presso quel centro commerciale. Poi assumeranno chi vorranno, a seconda delle proprie capacità. Altro che libera circolazione dei lavoratori.

  7. Mi permetto di estendere uno dei sinonimi più usati ed abusati della parola globalizzaizone e cioè: merci, capitali e lavoro che circolano liberamente nel momdo. Oggi direi: merci, capitali, lavoro e delinquenti che circolano liberamente nel mondo, così ci simo chiariti bene vantaggi e svantaggi del globo terracqueo senza frontiere.

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