Brescia, una città avvelenata: salute a rischio

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Una ricerca pubblicata dalla rivista scientifica Chemosphere-Environmental Toxicology and Risk Assessment, mette in comparazione le analisi del sangue umano di cittadini residenti in aree a rischio della Campania con quelle di Brescia e il sangue bresciano presenta concentrazioni di diossine e PCB da due a venti volte superiori. Il Fatto Quotidiano lancia l’allarme sulla città e ironizza sul volantino pieghevole, firmato dall’Assessorato all’Ambiente e Ecologia di Brescia, che illustra gli atteggiamenti precauzionali da tenere, sia per adulti che per bambini, in caso di contatto con la "natura" esterna. Il quotidiano riporta i dati di ARPA, che registrano concentrazioni di diossina e pcb centinaia di volte superiori rispetto ai limiti di legge e citano il dott. Fulvio Porta, Primario dell’Unità di Oncoematologia Pediatrica, che sostiene l’aumento del 20 per cento dei tumori infantili (da 0 a 14 anni) rispetto agli anni Cinquanta. La causa? Aziende già chiuse ma che lasciano i loro strascichi (Caffaro ad esempio) e altre in attività.

 

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