(a.c.) Mentre i bresciani facevano le vasche su e giù per il corso, o si fiondavano nei negozi alla ricerca dei regali di natale, i volontari de "La vita attiva" hanno richiamato di colpo l’attenzione dei passanti. In che modo? Non facendo assolutamente nulla, rimanendo fermi, immobili in mezzo alla strada, bloccando autobus e taxi. Poi, di colpo, riprende il movimento, accompagnato dai virtuosismi di acrobati e giocolieri.
Il motivo per il quale alcuni ragazzi ieri hanno messo in atto in corso Zanardelli il loro flash mob è quello di richiamare l’attenzione pubblica verso i problemi vissuti quotidianamente dalle persone disabili, alcune delle quali, sulle carrozzine, hanno partecipato alla singolare manifestazione: non solo contro i tagli ai sussidi e alle politiche di aiuto ma anche per un quotidiano miglioramento delle condizioni di vita dei disabili all’interno delle città, spesso non propriamente "a misura di handicap".
I membri de "La vita attiva" chiedono, tramite il lancio di una raccolta di petizioni on-line (http://firmiamo.it/vitaindipendentelombardia), di non affossare la legge 162 del 1998 che prevede aiuti per favorire l’autonomia dei portatori di handicap (per gli spostamenti, le residenze, l’accesso al mondo del lavoro etc), altrimenti a rischio di esclusione dalla società, e di ripristinarei bandi con i fondi per gli stanziamenti alle politiche sociali.
Farsi sentire è dura, loro ci hanno provato con il silenzio, e ciò di cui hanno bisogno non lo pretendono, lo chiedono semplicemente. Con umiltà.