Ampliamento Ori Martin, slitta la discussione in Consiglio

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(a.c.) La questione è delicata. Difficile, difficilissimo, trovare un punto di equilibrio tra il diritto di un’azienda di crescere ed ampliarsi (diritto sacrosanto, soprattutto in tempi di crisi come il nostro) e il diritto dei cittadini a vedersi tutelati in quanto a inquinamento atmosferico e sonoro (diritto sacrosanto, sempre). Il progetto di espansione dell’industria siderurgica Ori Martin non approderà, come inizialmente previsto, nel consiglio comunale di domani.

La notizia emerge a margine della riunione della Commissione Urbanistica di ieri. Sulle colonne di Bresciaoggi in edicola stamane viene spiegato che la nuova proposta giunta dall’azienda in Comune, il giorno di Santa, prevede un allargamento del perimetro sud di circa 35 metri, la costruzione di una nuova bretella per l’accesso dei mezzi pesanti (che sono, ricordiamolo, circa 250 al giorno), lo spostamento del parcheggio tra le vie Salvadego e Canovetti (dove però c’è un campetto dal calcio della società San Bartolomeo, e fino al 2015 c’è da rispettare la concessione). In cambio la Loggia avrebbe chiesto, come opere di compensazione e standard di qualità, che la bretella venisse in parte interrata, che il nuovo parcheggio, ricco di mitigazioni, abbia un punto "BiciMia", la cessione dell’area verde di via Montenevoso e la riqualificazione del centro sportivo della San Bartolomeo.

L’accordo in Commissione non si è trovato, da qui la decisione di rimandare la discuzzione consigliare. 

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1 COMMENT

  1. Prima di far ampliare una ferriera in città (abitata guarda caso da abitanti con diritto alla salute) che ha peraltro già aumento la produzione quanto meno:
    1) si faccia pagare loro ( non la comunità) un monitoraggio serio di terreni, acque ed aria che sia gestito indipendentemente da Arpa per sapere i danni reali
    2) si faccia pagare loro il ripristino ambientale per gli inquinamenti rilasciati in 60 anni
    3) Si tenga monitorato in modo serio il rilascio in aria istante per istante .

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