Ampliamento Ori Martin: il quartiere di San Bartolomeo non ci sta

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Non vogliono che il terreno Nord torni edificabile, che si faccia un parcheggio al posto del campo sportivo e modifiche alla viabilità: queste le richieste del quartiere di San Bartolomeo portate avanti dal CoDiSa (Comitato di difesa di San Polo) rispetto alla questione dell’ampliamento della ditta Ori Martin. In aggiunta i cittadini lamentano un mancato confronto con l’azienda e si dicono stufi di essere "affumicati" da anni.

DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DELLA PROTESTA

"Mercoledì 19/12/2012, in Commissione Urbanistica, sulla base di una istanza presentata dalla ditta Ori Martin in data 13.12.2012, sono stati presentati gli atti di indirizzo al consiglio comunale relativi alle aree limitrofe alla stessa Ori M. dando  UN NUOVO COLPO IN NEGATIVO all’assetto del Quartiere di San Bartolomeo e a tutta la zona nord: l’inevitabile  impressione è che gli amministratori dell’azienda abbiano calato l’asso di ‘Ori’ con l’intento di pigliare l’intera posta.  Edificabilità sul terreno Nord, parcheggio nell’area del campo sportivo, allargamento dello stabilimento, bretella di accesso dalla tangenziale parallela a via Razziche ma  esterna alla fabbrica, via Canovetti in duplice senso, sono i doni che questa amministrazione intende metterci sotto l’albero. Nonostante le 1.700 firme raccolte per le correzioni al PGT, nonostante la petizione con 600 firme, presentata in Giugno e non ancora approdata  in Consiglio, nonostante i tavoli di confronto, che di confronto hanno ben poco, la Commissione, in fretta e furia, si apprestava a smentire la programmazione del PGT e riaprire i giochi. 

Scomparirebbe l’accesso diretto dalla tangenziale per i camion Ori Martin (previsto nella scheda T1) e compare una bretella che penalizza gli abitanti di via Razziche.  Riapparirebbe l’allargamento, richiesto dalla Ori M. in fase di PGT e poi bocciato, bruciando aree di mitigazione (definita dall’amministrazione area di rilevante interesse paesistico ambientale ed ecologico).  Riapparirebbe l’edificabilità del terreno a nord mantenendo la realizzazione del nuovo parcheggio Ori previsto al posto di un campo  del Centro sportivo, che verrebbe tolto alla comunità.  Verrebbe reintrodotto il doppio senso di marcia in via Canovetti, bocciato nel PGT.

Provvidenzialmente per problemi contingenti e per i chiarimenti richiesti dai Consiglieri presenti, non si è votato, rinviando così la pesante decisione che potrebbe infliggere un nuovo sfregio al Quartiere. Non c’è che dire, mentre il decalogo delle nostre proposte sta ad ammuffire sul tavolo del confronto e la petizione continua a rimpallare fra le stanze della Loggia, i desideri della Ori Martin verrebbero così assunti in toto, senza confronto, con un atto di indirizzo di una Amministrazione peraltro già a fine corsa. Due pesi e due misure!  Il confronto sui tavoli comunali ha visto i protagonisti eletti della politica cittadina comportarsi in maniera ambigua e inaccettabile  con i cittadini di Sanba, presentando i progetti come sola volontà della Ori, sminuendo il problema, rinviando la discussione a improbabili incontri non realizzati, fino alla convocazione della Commissione di mercoledì (senza informare e coinvolgere Il Comitato dei cittadini), che avrebbe dovuto sancire l’ennesimo scempio, in un Quartiere già duramente segnato (vedasi il borgo delle Gabbiane), dove la nascita del CoDiSA è stata la fisiologica conseguenza di anni di sopportazione. 

Rappresentanze politiche che a parole si dichiarano vicine alla gente del Quartiere, tanto da accogliere l’invito a realizzare l’osservatorio delle criticità Ori Martin, strumento che viene svuotato di contenuti se verranno confermate le richieste della Ori, diventando uno specchietto per le allodole. In questa vicenda si osserva una politica che ha dimostrato grossi limiti nel cercare un punto di mediazione tra le esigenze del Quartiere e quelle dell’acciaieria e una azienda sfrontata che vanta l’osservanza di un codice etico, ma continua  ad appestare il Quartiere con fumi e miasmi, a consumare aree verdi, a molestare con l’emissione di rumore oltre i limiti di legge (come indicato dall’A.R.P.A.). A più riprese abbiamo proposto un patto di buon vicinato per sostenere il tavolo di confronto diretto con l’azienda volto a migliorare la qualità di vita nello stile del reciproco rispetto, ma tutto ciò nei fatti è stato rifiutato e il prepotente vicino pare sia interessato solo a curare i propri interessi. I comportamenti palesano un’Azienda molto attenta agli equilibri della politica ma scarsamente interessata al confronto. Non ci rimane che fare presente che tale atteggiamento rischia di provocare un cambio di toni in risposta alla incredibile prevaricazione. Ai rappresentanti delle forze politiche ricordiamo che gli atti di indirizzo debbono, con equità, contemperare le istanze di tutti i portatori d’interesse. Basta leggere il decalogo dei cittadini e l’istanza della Ori per vedere quanto sia fazioso il documento in discussione.  Invitiamo la Commissione a riscriverlo con attenzione ribadendo che si tratta di indirizzi strategici di riqualificazione urbana complessiva, e non solo di attenzione privilegiata ai terreni della Ori."

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