Lombardi in crisi riscoprono il valore della famiglia e del tempo libero. Bresciani soprattutto.

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Economia, divertimento, salute, ma anche amicizie, relazioni familiari. I lombardi in media si dichiarano soddisfatti in misura maggiore degli italiani anche nel 2012. Nonostante la crisi, anche se quest’ultima si fa sentire, ma meno che nel resto del Paese. Complessivamente l’83,8% dei lombardi si dichiara infatti soddisfatto della propria vita, un dato superiore al dato italiano che si ferma al 79,3%, comunque in discesa rispetto al 2011 (-1,1 punti percentuali, ma non quanto il dato italiano: -4,4). La ragione di questa contrazione? L’indiziato per eccellenza è la situazione economica: nel 2012 meno di 1 lombardo su 2 si dichiara molto o abbastanza soddisfatto della propria situazione economica (49,7%), rispetto al 53,9% dello scorso anno (-4,2 punti), un dato che continua però a rimanere decisamente migliore rispetto al dato italiano (42,8%). Ma se scende l’economia, sale la soddisfazione dei lombardi per le relazioni familiari (91,8%: +0,5 punti percentuali) e soprattutto per quelle amicali (85,6%, +1,8). Bene anche la soddisfazione per il tempo libero: 69,9% (+1), anche qui superiore al dato italiano (fermo al 65,9%). Stabile invece la soddisfazione per la propria salute (81,4% rispetto all’80,8% italiano). Tra i principali problemi percepiti dai lombardi nel vivere nella propria regione, al primo posto c’è l’inquinamento dell’aria (per il 47,5% delle famiglie lombarde questo è un problema molto o abbastanza presente, un dato di quasi 12 punti superiore al resto d’Italia), seguito dal traffico (39,1%: dato simile a quello italiano), la difficoltà a parcheggiare (37,5%), l’inquinamento acustico (33,9%) e infine il rischio della criminalità (29%, rispetto al 26,4% italiano). Tuttavia rispetto allo scorso anno, tutti i principali problemi vedono scendere la loro rilevanza: di poco (inquinamento dell’aria: -1,7 punti percentuali; inquinamento acustico: -1,6) o in modo decisamente più significativo (rischio criminalità: -3,2; parcheggio: -3,8; traffico: -4,4). Sono questi alcuni dati che emergono da una elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat relativi a novembre 2012.

 

Il tempo libero cresce nelle preferenze, lo confermano anche i dati sulle imprese del settore (+5,4% in un anno). Oltre 8 mila le imprese che operano nel settore del tempo libero in Lombardia (+5,4% in un anno, 14,7% del totale nazionale): 2.737 sono impegnate in attività creative e artistiche, 201 le biblioteche, gli archivi e i musei e 5.119 le imprese di sport, intrattenimento e divertimento. Il capoluogo lombardo, primo per numero di attività (oltre 3.000), pesa il 37,5% sul totale regionale e il 5,5% su quello nazionale, in aumento del 5,6% in un anno. Seguono Brescia con 1.223 sedi d’impresa (15,2% del totale regionale e 2,2% di quello nazionale) e Bergamo con 889 attività. Oltre la metà delle ditte individuali (64,4%) che operano nel settore del tempo libero hanno un uomo come titolare, di nazionalità italiana nel 90% dei casi. Oltre uno 1 su 3 ha tra i 40 e i 50 anni mentre 1 su 4 ha tra i 30 e i 40 anni. 

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