(a.c.) Servono soldi per risarcire le 5 parti civili che si sono costituite nel processo per l’assassinio dei coniugi Donegani, e si prenderanno nell’unico modo possibile: la vendita dell’appartamento dove ha vissuto, fino all’arresto, l’omicida, Guglielmo Gatti.
In totale il risarcimento ammonta a 400mila euro. Visto che l’appartamento di Gatti all’Aprica è già stato venduto, d’ufficio si provvederà ora a mettere all’asta il primo piano della casa dove vivevano sia le vittime (a piano terra) sia il nipote. I fatti, ricordiamolo, risalgono all’estate 2005: il ritrovamento dei cadaveri depezzati avvenne il 17 agosto nei boschi del passo del Vivione, in Valle Camonica.
Dall’arresto l’omicida si trova in carcere. Ora è finito il periodo di isolamento (nel carcere di Opera, a Milano), ma sull’edizione odierna di Bresciaoggi il suo avvocato Luca Broli dice: «L’ho incontrato nei mesi scorsi e mi ha detto che vorrebbe poter proseguire il periodo d’isolamento anche se si è concluso quello di tre anni previsto dalla sentenza diventata definitiva nel 2009».
Quanto all’eredità dei coniugi Donegani è tutto ancora da stabilire, visto che non si può stabilire chi dei due è morto per primo (perciò quale dei due avrebbe, seppur in punto di morte, lasciato all’altro – e dunque ai rispettivi eredi – i suoi beni).