Ivano Mazzi, Responsabile regionale dell’Associazione lavoratori emergenti dell’Unione Generale del Lavoro tuona contro le persone che hanno aggredito i buttafuori del locale Dietro le Quinte. Lo definisce un atto terroristico e chiede alle autorità di non lasciare che il fatto passi inosservato.
DI SEGUITO LA LETTERA INTEGRALE INVIATA IN REDAZIONE
Gentile Direttore, le chiedo di poter usufruire di un piccolo spazio su questa rubrica per esprimere la posizione della organizzazione che rappresento, la ALE-U.G.L. (associazione lavoratori emergenti), in merito all’attentato posto in essere contro alcuni lavoratori della D.L.Q. di Brescia.
In particolare vorrei esprime tutto il mio disgusto e disprezzo rispetto all’attacco fisico subito dai lavoratori della sicurezza interna del locale D.L.Q. di Brescia nella notte tra i giorni 12 e 13 c.m. ed allo stesso tempo riconoscenza e gratitudine per i gestori del locale stesso che si sono sempre dimostrati attenti e sensibili alle vigenti normative in materia di sicurezza e pertanto stimati dai propri collaboratori e clienti.
Vorrei precisare che i cosiddetti “buttafuori” sono a tutti gli effetti dei lavoratori con una elevata professionalità la quale è stata riconosciuta e normata dal D.M. 06/10/2009 del ministro Maroni, possono svolgere la propria attività solo a seguito delle opportune autorizzazioni prefettizie che regolano di fatto secondo la legge 134 del T.U.L.P.S.la figura erroneamente per anni definita con il termine “buttafuori”.
Questi lavoratori vegliano con grande professionalità e con spirito di sacrificio affinchè il divertimento dei Nostri figli e dei clienti non venga turbato da atti incivili o di vero e proprio terrorismo. Ai quei sig.ri/re che invece di dare il buon esempio ai propri figli istigano gli stessi e, ignari delle vigenti leggi in materia di sicurezza, si fanno promotori di comportamenti inqualificabili diciamo “vergognatevi!!!!”. Rivolgiamo specifica richiesta alle autorità competenti affinché simili atti di violenza nei confronti di lavoratori e gestori vengano puniti e debellati evitando di passarlo come a solito sotto silenzio, permettendo così di espandere a macchia d’olio l’ignoranza dei cittadini in materia di sicurezza. Si attuino delle misure di prevenzione e di tutela nei confronti dei lavoratori e dei gestori stessi che così come previsto dal D.M. 06/10/2009 devono sentirsi a loro volta tutelati e sicuri nell’esercizio delle proprie funzioni.
Ci preme ricordare che queste figure sono state introdotte perché potessero svolgere un’attività riconosciuta di grande utilità sociale nel rispetto delle regole civili , delle leggi e del quieto vivere; principi e stili di vita troppo spesso rinnegati. U.G.L. da sempre attenta a queste figure professionali sarà ben lieta di fornire tutta l’assistenza possibile a chiunque ne avesse la necessità