Caso Matisse, Pd e Sel in Loggia presentano un’interrogazione al sindaco: “E’ ora che si prenda le proprie responsabilità”

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Con un comunicato i consiglieri comunali Claudio Bragaglio, Emilio Del Bono, Donatella Albini, Alfredo Cosentini, Luigi Gaffurini, Federico Manzoni e Valter Muchetti annunciano di aver depositato una interrogazione “che pone nuove questioni che risultano ancora più gravi, all’indomani delle dichiarazioni di Brunello sulla facilità di accertamento delle irregolarità e dei reati da lui compiuti”, si legge nel comunicato.

In base all’analisi dei documenti richiesti alla Fondazione emerge che lo studio legale dell’avvocato Bardelli che, a giudizio del presidente Lechi, avrebbe prestato assistenza per la predisposizione del contratto, ha invece ricevuto l’incarico a contratto pressoché già definito. Infatti la documentazione offerta ai consiglieri comunali riguarda quasi totalmente atti e gare fatte all’inizio 2010, ovvero quando lo studio non era ancora incaricato. La coincidenza del periodo riguarderebbe eventualmente la modifica peggiorativa del Contratto, fatta il 14 novembre 2010, quella che di fatto ha azzerato controlli e rendicontazioni. Ma a questo proposito la Fondazione non ha fornito alcun elemento di chiarezza ed emerge solo che tale modifica è stata introdotta su proposta di Artematica e del consulente legale di Brunello e recepita dalla Fondazione.

I consiglieri comunali chiedono quindi: come si possa sostenere che la Fondazione abbia avuto “costante e puntuale assistenza da parte dello Studio legale” quando la Documentazione fa riferimento pressoché esclusivo ad attività che precedono il periodo della collaborazione con lo Studio Legale; se non si ritenga del tutto infondato quanto sostenuto dal presidente Lechi ovvero: “il Contratto…è stato predisposto con l’assistenza tecnica di uno studio legale”; quale sia stato nel merito delle modifiche peggiorative del contratto “Matisse”, sottoscritte il 14.11.2010, il parere espresso dallo Studio Legale, considerato che tali modifiche prevedono un sostanziale azzeramento d’un puntuale controllo; se non risulti fondata intenzionalità di Fondazione Musei e, per quanto di competenza della Giunta Municipale, di ridurre drasticamente ogni forma di controllo, proprio al fine di favorire in modo improprio e irregolare Artematica; se non risulti quindi del tutto evidente la diretta ed esclusiva responsabilità, posta in capo alla Fondazione ed alla Giunta municipale, per alcuni gravi atti amministrativi peraltro compiuti in assenza di supporto di carattere legale, se non di quello fornito dal Consulente legale della società Artematica.

Si chiede inoltre l’esito del controllo della correttezza degli atti, affidato dal Sindaco all’assessore Silvano Pedretti, anche alla luce delle recenti e gravi dichiarazioni del dott. Brunello, dalle quali emerge l’assenza di verifiche e controlli amministrativi. Infine si sollecita il sindaco Paroli ad assumere finalmente le proprie responsabilità e a promuovere coerenti e conseguenti atti politici ed amministrativi.

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1 COMMENT

  1. Quindi, la consulenza dello studo legale esterno sarebbe stata utilizzata, dolosamente e premeditatamente, per "consigliare di ridurre o azzerare i controlli" in modo che Artematica, ovvero Brunello, portassero tranquillamente a compimento le finalità fraudolente. Se così fosse, la posisizione della Fondazione Musei e dell’Amminsistrazion e Comunale, che si dichiarano invece parti lese nella vicenda, sarebbe pesantissima. Mi pare però che tutto ciò, ad oggi, debba essere ancora supportato da prove.

  2. Piergi, un apprezzamento per le tue osservazioni, anche se non sempre condivise. Nell’affaire Matisse sembra che il gioco sia tra due squadre: imbroglioni ed incapaci. O chissà anche una gran gara con le loro magliette confuse in campo. Per molti aspetti (chiamata a Brescia di Brunello, mancati controlli, truffa….) le cose son chiare. Per altre, no. Tra queste il ruolo dello Studio legale di Bardelli (presidente CdO di Milano). Per un qualche parere in sei mesi, una parcella di 27 mila euro. Non male! Chiediamo documentazione sull’attività svolta dallo Studio e Lechi ci manda 500 pagine che c’entran un bel nulla con il periodo di consulenza! Errore grossolano o un grossolano…depistagg io? Mah… Ci dice che lo studio ha seguito la predisposizione del contratto, che in realtà era ultimato prima della consulenza. L’unica modifica, fatta cinque mesi dopo la firma del contratto, è quella proposta da Brunello, che azzera di fatto i controlli. E’ del 14.11.10, quindi durante l’assistenza dell’avv. Bardelli. Ma quale sia stato il suo parere (se favorevole o no) questo non ci vien ancora detto. Sull’affaire io propenderei per la tesi dell’intenzionalità di quanto fatto da Fondazione e Giunta. Ma posso cambiare idea, con Brunello che la truffa gliel’ha fatta sotto il naso. Con Arcai e Lechi, inconsapevoli di fatture, controlli e biglietti. Penso, però, che in generale i responsabili accertati se ne debbon andar via non solo da imbroglioni, ma pure da incapaci.

  3. il bando della matassa sta tutto in una legge che si chiama Bassanini ,voluta guarda caso dal Pd; dare e togliere le responsabilità al politico per darla in mano ai funzionari …..anzi no togliere le responsabilità delle scelte al politico per darle al funzionario.INSOMMA UNA BABELE dove i furbi trionfano all’italiana e nessuno ha responsabilità…… …come rimpiangiamo i cari VECCHI SEGRETARI COMUNALI che si opponevano alle scelte scellerate di questa classe politica,che ci ha portato allo sfascio,con i paladini della spesa pubblica ed oggi con i paladini della spesa e basta.

  4. il bando della matassa sta tutto in una legge che si chiama Bassanini ,voluta guarda caso dal Pd; dare e togliere le responsabilità al politico per darla in mano ai funzionari …..anzi no togliere le responsabilità delle scelte al politico per darle al funzionario.INSOMMA UNA BABELE dove i furbi trionfano all’italiana e nessuno ha responsabilità…… …come rimpiangiamo i cari VECCHI SEGRETARI COMUNALI che si opponevano alle scelte scellerate di questa classe politica,che ci ha portato allo sfascio,con i paladini della spesa pubblica ed oggi con i paladini della spesa e basta.

  5. da consigliere regionale, invece, renderebbero almeno 60.000 €, più benefici, rimborsi e, al termine, indennità di reinserimento e vitalizi senza bisogno di studi e aggiornamento. (Non è un riferimento a lei, nello specifico: è di tutti. Sbaglio?) Perché due pesi e due misure. Certo resta la verità di ciò che dice circa l’incapacità degli amministratori.

  6. Non ci credo neanche morto che Paroli assuma le sue responsabilità. Una volta ci credevo ed ero disposto a mettere la mano sul fuoco ora non più. Quella faccia un po’ così con degli occhi un po’ così non mi ingannano più

  7. E ci risiamo …..quando ci perdiamo per.. un lo/la ….e non vediamo il problema ….
    brao’ profesur ( non ammettiamo i refusi ….)

  8. A supporto dei dubbi sulla competenza e capacità: in questi giorni si legge sui giornali locali di fatti gravissimi riguardanti UBI Leasing e rilevati da Banca d’Italia, ma negli articoli non si cita mai Lechi, che però all’epoca dei fatti contestati risulterebbe come direttore generale. Leggete, leggete……

  9. Effettivamente le vicende di Ubi Leasing (SBS Leasing ex CAB+Esaleasing BPU) chiamano in causa la Direzione Generale di Lechi. Peraltro nella Fondazione Bescia Musei (Comune di Brescia, Fondazione ASM, Fondazione CAB, Camera di Commercio) Lechi è stato indicato, dopo l’uscita da UBI Leasing, da quella Fondazione CAB, di cui è Presidente Alberto Folonari, storico Presidente CAB, poi Banca Lombarda e poi nel Consiglio di UBI Banca. Dunque i…conti tornano, Lechi appunto, prescindendo dalle competenze.

  10. Leggo sul Corriere della Sera – ed. Bergamo di ieri:
    "In merito all’articolo "Bankitalia bacchetta Ubi leasing" del 18 Gennaio, Eraldo Stefano Menconi, già direttore generale di Ubi leasing, precisa di esserlo diventato solo "dal 1°giugno 2011 ed avereassunto quella carica in sostituzione del predecessore al quale si riferiscono le "osservazioni" a cui si fa cenno nell’articolo. E ciò è tanto più vero che Banca d’Italia non ha mai consegnato al sottoscritto un "documento di avvio di un possibile procedimento sanzionatorio", ma, presumibilmente al mio predecessore".Indovi na indovinello, chi c’era prima del Menconcello? ………

  11. Menconi non può che dire la verità, e chiamare quindi in causa Lechi. E forse sarebbe il caso di cominciare a guardare seriamente alle vicende delle nomine dei vertici UBI dalla fusione Banca Lombarda-BPU ad oggi perchè la consuetudine del top management di scaricare sui livelli più bassi le responsabilità di certi numeri ovvero dei non risultati raggiunti è uno sport da fermare, e se possibie denunciare ai soci, soprattutto nelle assemblee.

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