Non ci stanno gli ex consiglieri dell’Automobil Club Brescia alla decisione del Consiglio di Stato che ieri ha deciso per il proseguimento del commissariamento. "Ci stupisce la superficialità con cui il Consiglio di Stato ha confermato la sospensione cautelare della sentenza del TAR di Brescia" – commentano -"Le due frasi della motivazione non contengono nessun riferimento alle seguenti circostanze oggettive che attestano l’assurdità di questo commissariamento:
1. Il primo commissario Grimaldi ha riscontrato la sussistenza dell’equilibrio economico-finanziario dell’AC Brescia;
2.tutti e tre i commissari hanno approvato la gestione in house della 1000 Miglia Srl che tanto “preoccupa” l’ACI Nazionale; infatti la 1000 Miglia Srl sta rispettando gli impegni assunti con AC Brescia e garantisce maggiori introiti rispetto a qualsiasi precedente gestione;
3.la perizia del consulente nominato dal TAR di Brescia, prof.ssa Daniela Salvioni, ha confermato l’equilibrio economico finanziario dell’Ente e la bontà della gestione del nostro Consiglio, che in due anni ha più che dimezzato l’indebitamento verso ACI Nazionale, passato da 6,5 milioni a 2,8 milioni e prodotto utili per oltre 800 mila euro;
4.la sentenza del TAR di Brescia ha pienamente riconosciuto le nostre ragioni, in fatto e in diritto dopo un approfondito esame di tutte le circostanze;
5. l’attuale residua esposizione debitoria verso ACI Nazionale non costituisce elemento critico perché già perfezionato il piano di rientro.
E’ evidente l’accanimento nei confronti di AC Brescia; infatti diversi Automobil Club provinciali sono indebitati in misura molto superiore, non realizzano utili come AC Brescia e tuttavia non sono stati commissariati (ad esempio Roma, con oltre 9 milioni di euro di debito verso ACI Nazionale).
Quanto sopra ci motiva ancor più per sostenere le nostre ragioni al fine di ottenere giustizia con la sentenza che concluderà il giudizio del Consiglio di Stato".
Non si possono fare commenti quando la politica si mette di mezzo
Fa solo danni
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