Il museo di Santa Giulia tra le pagine patinate di Bell’Italia: nel 2012 oltre 61 mila visitatori

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Il mensile culturale Bell’Italia ha dedicato, nel numero di gennaio 2013, un ampio approfondimento al museo di Santa Giulia e al Coro delle Monache, definito come un “gioiello di architettura rinascimentale”.

“Un riconoscimento importante per la nostra città, impegnata a far conoscere le proprie bellezze nonostante i continui tagli alla Cultura applicati negli ultimi anni” ha dichiarato l’assessore alla Cultura del Comune di Brescia Andrea Arcai. “Gli elogi della stampa nazionale arrivano proprio mentre i dati sulle visite al museo fanno registrare un ulteriore incremento rispetto alle stagioni precedenti. – prosegue l’assessore – Se nel 2010 e nel 2011 le visite a Santa Giulia avevano sfiorato quota 50.000, oggi con orgoglio possiamo annunciare che nel 2012 hanno raggiunto la cifra di 61.832. Questo nonostante la spending review abbia portato consistenti difficoltà, basti pensare che attualmente possiamo spendere per la comunicazione solamente il 20% rispetto alla cifra del 2009”. “Sono risultati che certificano la qualità della politica avanzata da questa Amministrazione, che ha avuto il coraggio e il merito di puntare sulla Cultura nel proprio programma e nella propria azione. Entrando nel merito dell’articolo pubblicato su Bell’Italia, vengono avanzati solamente un paio di quesiti rispetto alla gestione del museo e si riferiscono alla riduzione degli orari di apertura e all’assenza di un punto ristoro: per quanto riguarda la limitazione dell’orario di apertura di alcune sezione, posso dire che è dovuta proprio ai tagli di spesa che non ci consentono di investire quanto vorremmo nel personale. Altri musei importanti hanno preferito chiudere definitivamente alcune sale e addirittura murarne gli accessi; noi ci siamo limitati a decidere orari fissi di visita. Per risolvere il problema sarebbe sufficiente offrire un maggior numero di stage formativi agli universitari delle facoltà di riferimento e ci auguriamo che su questo tema ci possa essere l’impegno dei parlamentari nella prossima legislatura. Per quanto riguarda il punto ristoro, in realtà è presente all’interno del museo, ma si trova lontano dagli ingressi. Sarebbe l’ideale se si trovasse una sistemazione più funzionale, magari nei pressi del bookshop e del guardaroba”. “Ricordo che da almeno 15 anni – conclude Arcai – Bell’Italia non si occupava in maniera così approfondita del museo cittadino e intendo prendere questo riconoscimento come un ulteriore stimolo a fare sempre di più per la valorizzazione dei beni culturali della nostra città”

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