Primarie Aib, Pasini (Feralpi): momento difficile, preferisco dedicarmi all’azienda

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E’ sul podio delle primarie di Aib promosse da Bsnews.it, insieme a Marco Bonometti e Franco Gussalli Beretta. Nelle votazioni, infatti, Giuseppe Pasini – presidente del Gruppo Feralpi e per un decennio alla guida di Federacciai – ha ottenuto un consenso significativo. Proseguono con lui le interviste del nostro portale ai protagonisti del sondaggio.

D – Il sondaggio sulle primarie di Aib ha raccolto circa 3.500 voti. Che ne pensa?
R – L’iniziativa è positiva e ha ottenuto una buona partecipazione. Va certo ponderata perché i sondaggi on line sono soggetti a pareri differenti e spesso da parte di chi non conosce a fondo le realtà industriali. Mentre alle elezioni Aib sono coinvolti solo industriali associati.

D – In tanti comunque hanno scelto il suo nome. Se l’aspettava?
Ringrazio chi mi ha votato e chi ha scelto i colleghi. Il risultato, peraltro, non mi sorprende del tutto: per dieci anni sono stato presidente di Federacciai, ho vissuto il territorio attivamente, il mio nome è circolato spesso nell’ambiente e ho di conseguenza goduto di una certa visibilità.

D – Cosa pensa dei nomi proposti? Lei chi avrebbe votato?
R – L’amico Marco Bonometti ha ricevuto un grande consenso e ne capisco le ragioni. Lo conosco da anni e i nostri percorsi di vita sono simili, anche nella tragedia di perdere il padre quando eravamo giovani. Quella di Marco, poi, è una bella realtà, tipica del territorio bresciano, che si è sviluppata molto anche grazie all’apertura con l’estero. Come imprenditore ha lavorato bene ed il fatto di essere stato nominato Cavaliere del lavoro alla sua età ne rispecchia i meriti. Oltre a lui hanno ricevuto un numero significativo di preferenze Franco Gussalli Beretta e Alberto Volpi: altre due persone che conosco bene e che di certo hanno le caratteristiche per poter ricoprire quel ruolo.

D – Bonometti ha dichiarato che vorrebbe una Confindustria diversa. “Basta collateralismi, meno convegni e cahiers de doléances, più presenza, più efficacia, più risultati”. Condivide?
R – Certamente. Negli anni alla guida di Federacciai ho avuto modo di vivere le presidenze di Montezemolo, Marcegaglia e Squinzi. I tempi sono cambiati, il mondo è cambiato. E’ necessario ridurre i convegni, tagliare le spese ed essere più vicini alle imprese, tanto più in un momento in cui il sistema bancario non riesce ad essere di supporto. Temi che lo stesso Squinzi, in candidatura, ha indicato come prioritari.

D – Cosa chiede, invece, ad Aib?
La situazione non è diversa da quelle di altre associazioni di categoria e territoriali. Gli imprenditori hanno bisogno di maggior supporto e l’associazione deve essere capace anche di andare oltre. Mi rendo conto che spesso subisce critiche ingenerose: se l’economia non va, certo non spetta a Confindustria e Aib farla ripartire. A Giancarlo Dallera, poi, va riconosciuto il merito di aver gestito con molta attenzione i costi di struttura.

D – Ma se glielo chiedessero lei sarebbe pronto a guidare l’Associazione industriale bresciana?
R – Ho scelto di non mettermi in gioco e confermo questa scelta. In un momento difficile per il Paese, che coinvolge ovviamente sia le imprese che me le maestranze, preferisco concentrarmi sull’azienda.

 

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