Bresciani smarmittati dalla crisi: arrivano anche in città i furti di catalitiche

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(a.tortelli) I ladruncoli bresciani hanno un oggetto del desiderio in più. Sono diverse, infatti, le autofficine della Leonessa che – interpellate da Bsnews.it – segnalano casi di sostituzione della marmitta catalitica dovuta a furto. Tre casi in particolare – e tutti riguardanti autovetture di marca Citroen – sono stati rilevati nell’arco di pochi giorni da un meccanico della zona Sud della città. 

I “colpi” sarebbero avvenuti nella notte, anche perché i malviventi hanno bisogno di molto tempo per agire: devono infilarsi sotto la vettura e, armati di seghetto, asportare il bottino. Secondo alcune stime ogni pezzo potrebbe valere sul mercato nero diversi euro: una ventina di euro, indica qualcuno, addirittura 150 secondo altri che fanno riferimento al mercato americano, dove il fenomeno è monitorato da anni e continua a crescere. Il nuovo interesse dei ladri a Brescia si potrebbe spiegare con furti su commissione da parte di un operatore del settore oppure con la presenza nei catalizzatori di metalli pregiati (chiamati, riscaldandosi, ad assorbire parte delle emissioni inquinanti) come palladio, iridio e soprattutto platino. Il metallo rifugio per eccellenza, le cui quotazioni promettono di crescere in maniera significativa se dovesse tornare a crescere il mercato dell’auto. Ma nel frattempo il danno per le vittime – che si svegliano con l’amara sorpresa di sentire il tipico pernacchio del propulsore smarmittato, al posto del sommesso miagolio del motore – è pesante e ammonta a diverse centinaia di euro.

Una delle tante conseguenze della difficoltà economica. Come quando – negli anni Settanta, in piena crisi energetica – si segnalavano costanti aumenti dei furti di benzina. Ma allora i tappi di molti modelli di auto non avevano la chiave ed era sufficiente infilare una cannuccia per succhiare il prezioso liquido. Oggi, invece, i malviventi vanno per le spicce e tagliano senza troppi riguardi la tubazione che distribuisce il carburante al motore. Risultato: auto prosciugata e tour dal meccanico per rimediare al danno. Un fenomeno, questo, che non riguarda Brescia. Per ora.

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2 Commenti

  1. La coincidenza che siano proprio tre vetture Citroen ad essere state prese di mira mi fa pensare che la tesi della crisi e di singoli furtarelli possa essere scartata! Molto più probabile, invece, che qualcuno del settore abbia fatto questi furti in modo mirato per poi riciclare in officine compiacenti tali pezzi di ricambio!

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