(a.c.) Quando la moglie trovò in casa i passaporti di due macedoni, il marito disse che erano due persone che avevano dato fastidio, e si trovavano già sottoterra. Questo lo stralcio di una deposizione della moglie di Daniele Saravini, ex poliziotto indagato come mandante per il duplice omicidio avvenuto in Maddalena nell’estate del 2011.
Nel processo a carico di Saravini, imputato assieme a Luca Cerubini (condannato all’ergastolo, leggi la notizia) e ad Andrea Volonghi (attualmente in Tunisia, in attesa di un’estradizione che potrebbe non arrivare mai), il pm dell’accusa ha chiesto la condanna all’ergastolo. Le prove decisive nei confronti di Saravini sarebbero le intercettazioni telefoniche, le deposizioni dei testimoni, tra cui quella della moglie, e l’aver ritrovato a casa sua i due passaporti dei macedoni assassinati, Hristo Uzunov ed Ekrem Salija. Per la difesa le intercettazioni sarebbero invece poco significative e contraddittorie.
La sentenza è attesa per il 13 febbraio.