Fiordiliso: c’è bisogno di nuovo anche tra i notai

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Il 23 febbraio, il giorno prima delle elezioni politiche, si svolgeranno le elezioni del nuovo consiglio dell’Ordine provinciale dei notai.  La crisi, che tanto duramente colpisce l’Italia, ha influito fortemente anche sul numero degli atti effettuati da tutti i notai. Per questo abbiamo deciso di parlarne con i diretti interessati. Dopo Luigi Zampaglione e Franco Treccani, ha deciso di rispondere alle nostre domande il notaio Francesco Fiordiliso.

D – Atti societari, acquisti di auto e di immobili. In quali di queste pratiche si è riscontrato il maggior calo nel 2012?
R – I passaggi di auto sono praticamente spariti, dopo che la competenza è stata allargata anche ad altri soggetti, i quali si fanno pagare spesso molto di più di quanto prendeva il notaio e non garantiscono l’accertamento dell’identità personale del cedente, con scontate conseguenze in termini di aumento delle truffe. Entrambi i settori immobiliare e societario sono calati moltissimo (meno 30/40%) ma è certamente il primo dei due settori a soffrire di più, a causa anche della "chiusura" quasi totale del sistema creditizio

D – Quando si effettua un atto, i costi dei bolli quanto incidono mediamente sul costo finale?
R – Il bollo è ormai telematico, e varia da 15 a 300 euro per gli atti societari e da 155 a 230 euro per gli atti immobiliari

D – In Italia, il numero dei notai per abitante inferiore alla media europea. La liberalizzazione ridurrebbe il costo degli onorari o questo risultato si potrebbe ottenere anche a parità di studi presenti oggi?
R – Non credo che la liberalizzazione ridurrebbe il costo, perché liberalizzare vorrebbe dire fare una scelta politica di cambiare l’attuale sistema giuridico e quindi dare la possibilità anche a coloro che oggi sono notai di fare una libera concorrenza attraverso gli stessi strumenti a disposizione dell’imprenditore. Tutto questo, che oggi non è consentito, farebbe lievitare sensibilmente i costi. La prestazione notarile ha un costo molto basso per il cittadino, rispetto al costo che quest’ultimo sopporta per gli altri professionisti di cui si avvale. Inoltre il "costo" notarile garantisce certezza nella circolazione dei beni (cosa che si ritiene scontata, ma è tale solo grazie al nostro attuale sistema giuridico) e garanzia per lo Stato di un enorme gettito dovuto al versamento (senza alcun agio per il notaio) delle imposte indirette a cui il notaio è tenuto di tasca propria se il Cliente non paga. Per coerenza bisognerebbe poi liberalizzare anche l’Agenzia delle Entrate (che, a differenza dei notai, versa le imposte allo Stato solo se e dopo che le ha incassate). Si sappia che, mentre in Italia si discute di liberalizzare i notai, gli Stati Uniti e la Cina stanno collaborando con i notai Italiani per tentare di introdurre nei rispettivi paesi la figura del notaio "latino" a protezione delle rispettive economie.

D- I notai sono dei professionisti che effettuano atti di valore legale. A cosa sono dovuti i diversi “prezzi” tra notaio e notaio?
R – I diversi "prezzi" tra notai sono dovute al fatto che nella prestazione notarile esiste anche una componente di consulenza la cui qualità ed efficacia nella soluzione di un problema varia a seconda del professionista.

D – Possono influire, e come, scelte diverse del consiglio sul tessuto sociale e sul servizio all’utenza?
R – Certamente si. Il Consiglio stabilisce ed attua la linea politica del notariato locale e questo, ovviamente, si ripercuote sull’immagine del notariato all’esterno e sui servizi che il notariato sceglie di offrire alla Comunità.

D – Pensa che anche per i notai, come per altre categorie e ordini, sia opportuno introdurre un numero massimo vincolante di mandati per gli organismi elettivi di rappresentanza?
R – Assolutamente sì, non solo in quanto lo stabilisce l’art. 23 lettera e) dei “Principi di Deontologia professionale dei Notai” (il quale testualmente recita: “I notai componenti degli Organi di categoria devono: e) favorire il ricambio delle cariche anche nei casi non previsti dalla legge ed evitarne, ove possibile, il cumulo”), ma anche perché si eviti che l’immedesimazione tra persona e carica istituzionale possa avere riflessi in tema di influenza e controllo sul corretto meccanismo della concorrenza interna attraverso lo strumento del potere di vigilanza. Vedremo se alle imminenti elezioni di alcuni consiglieri questa esigenza di rinnovamento verrà recepita, specie da chi, con tanta dedizione, siede nel Consiglio notarile di Brescia da più di un decennio…

LEGGI LE INTERVISTE PRECEDENTI

Il notaio Treccani: l’abolizione delle tariffe non ha portato benefici ai cittadini

http://www.bsnews.it/notizia/22834

Notai e crisi, Zampaglione: ormai i guadagni sono ridotti all’osso

http://www.bsnews.it/notizia/22723 

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1 COMMENT

  1. professione inutile e costosissima x l’utente che potrebbe svolgere un normale impiegato statale in esubero .. magari unendolo e aggiornando l’ufficio catasto ( che è indietro di 30anni.. ) ; la festa è finita .. minchia … anche parassiti e caste paghino !!!!!

  2. Basta spillare inutilmente danaro a chi se lo suda.In Europa qs casta non esiste . Mi ha fatto ridere Monti che ha cianciato di liberalizzazioni e concretamente ha solo aumentato il numero di qs parassiti di stato (notai). A centinaia di migliaia i lavoratori perdono il posto di lavoro ed il relativo reddito: costoro che negli anni anno accumulato fortune incredibili invece non sono neanche minimamente toccati. E pure si lamentano perchè in qs momento di crisi fanno meno atti (impuri), e questa la chiamano riforma, spendig rewiu, equità sociale….mavaff…

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