Ogni volta che rientrava in casa ad accoglierla c’erano pugni, spintoni e calci. Succedeva qualche mese fa quando era ancora incinta e succede oggi che la sua bambina ha solo pochi mesi. La vittima è una giovane 29enne albanese, pestata sistematicamente dal compagno ogni volta che rincasava. Una prigionia interrotta solo lunedì scorso quando la donna, esasperata dall’ennesima sessione di botte, si è rivolta alla stazione della Polizia locale di Montichiari con la voce tremante e il viso ancora insanguinato per denunciare le violenze. Qui il comandante Leali l’ha accolta, ha ascoltato la sua storia e ha pianificato l’intervento. Il giorno dopo i poliziotti sono rimasti appostati all’esterno dell’abitazione della donna in attesa di cogliere l’uomo in flagranza di reato. Cosa che è successa dopo poche ore. Lui, 39enne rumeno, aveva deciso di sfogarsi nuovamente con la donna quando i militari sono intervenuti per poi arrestarlo e condurlo a Canton Mombello.
STRANO, IL COLPEVOLE NON E’ ITALIANO NE SVIZZERO
Il padano come al solito si è distinto per la qualità del suo interveto…..
Il padano come al solito si è distinto per la qualità del suo interveto…..
Padano se sei ancora libero devi già ritenerti fortunato…
nadia e’ il tipico esempio di pura demagoga sinistroide…. brrrrrr che brutte persone…… brrrrrrrrr
L’intervento di Nadia e’ da vomito …. Chi ragiona come te e’ da rinchiudere , magari nella cella insieme al rumeno in questione …. POVERINA
Se la ragazza albanese ha fratelli o cugini attualmente in italia temo che il rumeno all’uscita dal carcere passerà dei brutti quarti d’ora….viva la società multiculturale!
Basta con la violenza verso le donne da parte di maschi bastardi ! In italia viene uccisa una donna al giorno. Ma che razza di civiltá é questa?
brava nadia !!
brrrr…. brrrrr