Il candidato Flavio Bonardi di Fratelli d’Italia interviene sul tema expo e spiega il ruolo che Brescia dovrebbe avere in quel contesto. "Vorrei soffermarmi un attimo su un tema di cui poco si parla: Expo 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” che si terrà a Milano tra il 1° maggio 2015 e il 31 ottobre 2015, e che toccherà tutti i temi legati all’ alimentazione: dal problema della mancanza di cibo in alcune zone del mondo, a quello dell’educazione alimentare, fino alle tematiche legate agli OGM. Un evento mondiale che merita l’attenzione delle istituzioni e della società civile tutta. Si calcola, infatti, che i sei mesi dell’Expo attrarranno in Italia 20 milioni di visitatori, con una media giornaliera di 160.000 ingressi. Sono attesi circa 130-150 paesi espositori, per un evento che comporterà circa 3 miliardi di investimenti tra fondi pubblici, partecipazione dei privati e partecipanti ufficiali. Nell’arco di questi 6 mesi saranno organizzati 7.000 eventi culturali, di musica e spettacolo.
Ritengo che Brescia debba necessariamente dare il proprio contributo sui principali temi che ruoteranno intorno ad Expo come il miglioramento della qualità e sicurezza dell’alimentazione, cioè la sicurezza tra avere cibo a sufficienza per vivere e la certezza di consumare cibo sano e acqua potabile, la conservazione della bio-diversità, il rispetto dell’ambiente in quanto eco-sistema, l’educazione alla nutrizione per la salute e il benessere della persona. Tale contributo deve essere dato favorendo un unico interlocutore politico bresciano che comprenda Comune di Brescia, Provincia di Brescia, Associazione Industriale Bresciana, Camera di Commercio e altre associazioni di categoria che interagiscano con i vertici dell’esposizione milanese attraverso la costituzione di un comitato strategico ed operativo, e che fungano da tramite politico e tecnico. L’obiettivo di questo comitato è la formulazione di un piano integrato dei progetti da proporre per individuare gli investimenti necessari e quali risorse è possibile ottenere per realizzarli".
3 miliardi di investimenti complessivi, gran parte pubblici, per un modello espositivo fieristico superato dai tempi e dell’avvento di strategie di comunicazione e marketing multicanale. Diciamo che è un grande business affaristico clientelare dove la politica sguazza allegramente tra piani operativi, tavoli di regia e soprattutto risorse pubbliche da elargire a pioggia.
Ecco che, d’improvviso, come si candidano, si mettono a discettare di tutto. "Ofeler, fa el to mester!".