“Una voce scomoda, contro tutto e tutti. Un interprete, un autore teatrale fuori dal coro, acuto e attento, abilissimo nel dipingere e ironizzare sui comportamenti umani di una certa Italia conformista e rampante. Giorgio Gaber faceva parte di una razza in via di estinzione, quella di coloro che pensano con la propria testa. Insieme a Sandro Luporini, suo fedele collaboratore per tutta la vita, ha scritto canzoni e monologhi che costituiscono un materiale prezioso per capire l’evoluzione della società italiana.”
L’Assessorato alla Cultura del Comune di Provaglio da sempre attento a proporre ai cittadini occasioni di formazione culturale e ad offrire spazi di condivisione e di confronto, presenta una serata dedicata a Giorgio Gaber, personaggio importante non solo per lo spettacolo, ma anche e soprattutto per la cultura italiana, a dieci anni dalla sua morte.
“Si tratta di una proposta culturale di assoluto spessore, – sottolinea l’assessore alla Cultura Damiano Delledonne – nelle canzoni e nei monologhi di Giorgio Gaber ciascuno può trovare spunti per riflettere su di sé, sui propri vizi privati e sulle proprie pubbliche virtù, e viceversa.”
Lo spettacolo, composto da parti recitate e cantate, alterna una serie di riflessioni e suggestioni ironiche e porta in luce sapientemente gran parte della “filosofia gaberiana” con analisi dirette sulla società e sulla natura degli individui che la compongono.
E’ questo il filo conduttore della performance, intitolata “La Libertà (non è stare sopra un albero)”, che venerdì 1 marzo alle 21.00, sarà in scena al Teatro Parrocchiale di Provezze, frazione di Provaglio d’Iseo. Ad omaggiare il grande Gaber sarà Sergio Mascherpa, artista tra i più amati e attivi del territorio bresciano. Abile interprete umoristico con capacità di interpretazioni fortemente drammatiche, Mascherpa è un attore che pone l’accento sulla ricchezza del linguaggio presente nell’ampia e varia produzione artistica del sig. G. scegliendo di parlare delle sue relazioni, dei rapporti con la famiglia e dell’Uomo.
“La sua lettura è un omaggio alle parole di un grande artista, all’intima voce di un uomo allenato a guardarsi nel “di dentro” e restituire al “di fuori” senza tanti peli sulla lingua.”