L’acqua che scorre dai rubinetti di una ventina di comuni bresciani presenta una concentrazione di nitrati al limite di legge, vicino ai 50 milligrammi al litro. Come riporta il Corsera di Brescia però l’acqua è comunque potabile, ma in una decina di comuni supera di quattro volte i livelli massimi consigliati dall’organizzazione mondiale della sanità per neonati e donne incinta. Il paese più a rischio risulta essere Travagliato, ma l’alta concentrazione di nitrati colpisce anche l’acqua di Ospitaletto, Castegnato, Paderno Franciacorta, Brandico, Longhena, Mairano, Dello, Orzivecchi, Trenzano e Rudiano. Le cause? Secondo A2A e Cogeme, la principale colpa riguarda l’elevato carico zootecnico alla quale è sottoposta la nostra provincia. Insomma, i liquami di bovini, polli e suini utilizzati per concimare i terreni, negli anni sarebbero scesi fino a contaminare la prima e la seconda falda acquifera.
Sono decenni che risulta evidente che questa agricoltura concimi chimici e diserbanti tossici provoca tumori (vedi franciacorta ed emilia della frutta)ed inquinamenti delle falde e dei fiumi e dei mari…..tutto inutile a fermare la corsa ai soldi ed al suicidio