“Brescia: la medicina delle immagini”, un innovativo metodo diagnostico fondato sulla sinergia

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Cinque territori da coprire, dieci casi clinici da analizzare, 30 giovani medici e 50 medici di medicina generale insieme a grandi specialisti clinici e di imaging: sono questi gli ingredienti di “Brescia: la medicina delle immagini”, il corso di aggiornamento di diagnostica per immagini promosso dall’Ordine dei Medici e Odontoiatri della Provincia di Brescia con il patrocinio della Fondazione Guido Berlucchi, che si svolgerà il 22 e 23 marzo in città a Palazzo Il Diamante, sede dell’Ordine (i 100 posti a disposizione sono subito andati esauriti). Inedita e del tutto innovativa la formula del corso, che metterà a confronto medici in formazione, medici di medicina generale e specialisti delle maggiori aziende ospedaliere su temi clinici paradigmatici della diagnostica per immagini relativi a testa, torace e addome. Come fare una corretta diagnosi di un attacco ischemico transitorio? Quali le indagini da proporre in caso di cefalea? Come gestire la diagnostica di un nodulo mammario, tiroideo o polmonare, o quella del carcinoma del colon retto? Sono questi alcuni argomenti – di frequente riscontro clinico – che animeranno la discussione, con una particolare attenzione alle problematiche oncologiche. «Il confronto fra le diverse figure mediche è uno degli elementi critici della pratica quotidiana, perché difficile da realizzare concretamente – sottolinea il presidente dell’Ordine dei Medici, dottor Ottavio Di Stefano, che è responsabile scientifico del corso insieme al dottor Germano Bettoncelli e al professor Raffaele Giubbini – Eppure oggi, nell’epoca della medicina della complessità, proprio l’interazione medica deve diventare un elemento centrale della nostra professione». Avere a propria disposizione un pool di specialisti con cui confrontarsi sulle più diverse questioni diagnostiche sarà un’occasione unica per i medici di base e quelli in formazione, che durante il corso saranno liberi di presentare casi clinici, ponendo quesiti diretti agli esperti di imaging per costruire insieme il corretto percorso diagnostico, da attuare poi con i pazienti in carne ed ossa. Per ogni sessione, infatti, sono previsti “take home messages” rivolti ai discenti, subito applicabili nella pratica clinica quotidiana. «I giovani medici sono il futuro, e l’Ordine vuole essere per loro un centro di dibattito, sostegno e stimolo – prosegue Di Stefano – Ci ha colpito la loro grande risposta, il coinvolgimento in prima persona dei giovani nella preparazione di questo evento, per diventarne protagonisti insieme ai medici di base e agli specialisti». Con il lancio di questa proposta l’Ordine punta a perseguire un altro obiettivo prioritario: mettere in contatto il territorio e gli specialisti, per “accorciare le distanze” fra i due mondi, dare avvio a percorsi di comunicazione reciproca, oltre a diffondere buone pratiche diagnostiche a vantaggio di tutti i medici, nel capoluogo come nei distretti più lontani della provincia. E’ per questo che il corso si svolgerà in cinque edizioni, che nell’arco del 2013 copriranno, dopo la prima edizione di Brescia città, anche le aree Ovest (Chiari), Est (Desenzano), Nord (Breno-Esine) e Sud (Manerbio) della provincia, facendo riferimento alle aziende ospedaliere pubbliche e accreditate del territorio.

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